Rubygate, Barbara D’Urso sdegnata: “Non ero alle cene di Arcore”

Rubygate, Barbara D'Urso sdegnata: "Non ero alle cene di Arcore"
Rubygate, Barbara D’Urso sdegnata: “Non ero alle cene di Arcore” (Foto Lapresse)

MILANO – “Non ero alle cene di Arcore e sono completamente estranea alla vicenda”. Così Barbara d’Urso respinge “sdegnata ogni accostamento del proprio nome al cosiddetto Rubygate” e diffida in una nota tutti gli organi di stampa “dal ripubblicare notizie già documentalmente confutate e volutamente riproposte tramite una sapiente quanto maliziosa estrapolazione di stralci della motivazione che il Tribunale, a soli fini di ricostruzione storica delle contraddizioni della El Mahroug, ha riproposto in motivazione”.

“Il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato delegato dal pm Boccassini, aveva escluso sin dal marzo 2011 la presenza di Barbara d’Urso nelle circostanze di tempo e di luogo riferite da Karima El Mahroug – continua la nota – Ciò è avvenuto a seguito di indagini intese a verificare l’attendibilità della giovane marocchina, che riguardo alla persona di Barbara d’Urso ha evidentemente detto il falso”.

La D’Urso ha inoltre preannunciato che intende intraprendere “ulteriori iniziative legali intese alla tutela della propria reputazione e al risarcimento del grave danno subito”.

Secondo la conduttrice è “strumentalmente diffamatoria l’estrapolazione dalle motivazioni della sentenza del c.d. processo Ruby di uno stralcio di verbale, reso dalla El Marhoug, del quale era già nota da tempo la falsità”.

La signora del salotto di Pomeriggio Cinque ricorda infine che rispetto al suo coinvolgimento nel Rubygate, già il Tribunale di Varese ad agosto scorso aveva emesso sentenza di condanna al risarcimento del danno, rilevando che sin dal 14 marzo 2011 le investigazioni della polizia avevano smentito le dichiarazioni di Ruby.

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