ROMA – Claudio Baglioni ha aperto la seconda serata del Festival di Sanremo cantando uno dei suoi maggiori successi, “Noi no“, canzone del 1990. Una scelta che non appare del tutto casuale, soprattutto dopo le tante polemiche che ci sono state tra il direttore artistico e il ministro dell’Interno Matteo Salvini sul tema dell’accoglienza e l’immigrazione.
Il brano di Baglioni è un vero e proprio grido che esalta l’anticonformismo e l’esaltazione della diversità di pensiero. Un brano che si rivolge anche ai giovani, incitandoli a dire “no” in nome di un sogno e di una lotta. Il tutto è stato accompagnato dalla coreografia di ballerini in tuta scura, “armati” con una rosa bianca in mano.
Noi No, testo
Come sarà un giorno perdere
la strada e andare via
incontro alla realtà
farsi travolgere da un vento di follia
come sarà
le mani stringere
con tutta l’energia
che l’aria ci darà
le onde a fendere
sassi schizzati via
avremo ancora braccia
come ali libere
di bere giorni e sere
e un sole di isole
su questa nostra faccia
parole e musica
ad asciugarci gole
per una verità
noi noi no
noi noi no
noi noi no
noi noi no
noi noi no
noi noi no
noi o noi mai più rubati
come sarà
spaccare il mondo in due
sputare il nocciolo
con quell’ingenuità
delle canzoni mie
di un cuore incredulo
avremo le speranze
di figli in prestito
che presto cresceranno
un anno, un attimo
e un cielo accenderanno
comete come te
e quanto amore e sete
che possa piovere
di più giù in fondo là
più su più in alto
ancora oltre
noi noi no
noi noi no
noi noi no
noi noi no
noi noi no
noi noi no
noi o noi mai più rubati
noi che mai
finimmo di aspettare
provando a vivere
e non vogliamo andare
in paradiso se
là non si vede il mare
noi no
noi noi no
noi o noi mai più rubati
noi noi no
noi noi no
noi noi no
noi o noi mai più rubati
noi noi no
noi noi no
noi noi no
noi o noi mai più rubati
noi noi no
noi sogni di poeti.