Sanremo 2019: i testi più belli e quelli più brutti. Almeno senza musica (foto Ansa) Sanremo 2019: i testi più belli e quelli più brutti. Almeno senza musica (foto Ansa)

Sanremo 2019: i testi più belli e quelli più brutti. Almeno senza musica

Sanremo 2019: i testi più belli e quelli più brutti. Almeno senza musica (foto Ansa)
Sanremo 2019: i testi più belli e quelli più brutti. Almeno senza musica (foto Ansa)

ROMA – Martedì 5 febbraio è un gran giorno per i tele-italiani appiattiti sul divano. Domani è il giorno in cui inizia la sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo. Festival che verrà presentato, al netto delle polemiche per i possibili conflitti di interesse, da Claudio Baglioni. Ventiquattro i BIG, o presunti tali, in gara per rappresentare il meglio, o forse il peggio, della musica italiana. 

Ecco in sintesi il significato e i versi più belli e brutti delle canzoni in gara.

Partiamo da Enrico Nigiotti con “Nonno Hollywood”. Di cosa parla il testo? Del nonno che non c’è più.

Verso più bello: “Mi mancano i tuoi fischi mentre stai a pisciare”.

Nino D’Angelo e Livio Cori con “Un’altra luce”. Il testo (in napoletano) è un confronto tra due amici. Forse questo è uno dei testi più belli. Verso più bello: “E vote na parola te po fa vedè/O bello ca nun vide ma sta attuorno a te”.

Boombadash con “Per un milione”. Classica canzone d’amore. Almeno il testo. Con classici versi d’amore: “Ti aspetterò/ Perché sei tu che porti il sole/ E non c’è niente al mondo/ Di migliore di te”.

Francesco Renga con “Aspetto che torni”. Classico testo d’amore. Con classici versi d’ammore (con due emme): “Sei l’ossigeno che cerco quando resto senza fiato/ Il coraggio che mi serve quando sono disperato”.

Achille Lauro con “Rolls Royce”. Almeno non è un classico testo d’amore. Certo che a volte le strofe lasciano un po’ interdetti. Come questa: “No non è un drink è Paul Gascoigne/ No non è amore è un sexy shop/ Un sexy shop si si è un Van Gogh”.

Arisa con “Mi sento bene”. Classico testo sul senso della vita. Mischiato a un classico testo d’ammore. Sempre con due emme. Verso più bello (o brutto): “Balliamo un tango sotto la neve”.

Daniele Silvestri con “Argento vivo”. E’ il punto di vista di un sedicenne. Un sedicenne chiuso nel suo mondo virtuale. 

“L’avete messo da solo davanti a uno schermo/ e adesso vi domandate se sia normale/ se il solo mondo che apprezzo è un modo virtuale”.

Ex-Otago con “Solo una canzone”. Classica canzone d’amore disperato. Almeno il testo. Con classica strofa d’amore disperato: “Anche se è una vita che usciamo insieme/ Dormir con te stanotte è importante/ Perché ci vogliamo bene”. D’altronde già il titolo prometteva male.

Federica Carta e Shade con “Senza farlo apposta”. La canzone inizia così: “A volte dirsi ti amo/È più finto di un «dai ci sentiamo»/Ho il tuo numero ma non ti chiamo/A te fa bene, a me fa strano”. Non credo serva aggiungere altro.

Patty Pravo e Briga con “Un po’ come la vita”. Almeno non è un testo d’amore. “Ridammi una notte che brilla/Invece di un cielo di corvi”.

Negrita con “I ragazzi stanno bene”. Una rivolta contro il cellulare: “Dove camminiamo tutti con la testa ormai piegata/E le dita su uno schermo che ci riempie la giornata”. E Salvini forse non prenderà bene questa strofa: “Con in mano una chitarra e un mazzo di fiori distorti/Per far pace con il mondo dei confini e passaporti”.

Paola Turci con “L’ultimo ostacolo”. Classico testo d’amore.

Simone Cristicchi con “Abbi cura di me”. Testo super-smielato. Smielato del tipo: “L’amore è l’unica strada, è l’unico motore/È la scintilla divina che custodisci nel cuore”.

Zen Circus con “L’amore è una dittatura”. Non è una classica canzone d’amore. Non è proprio una canzone d’amore. 

“L’amore è una dittatura – hanno spiegato direttamente loro – non parla dell’amore romantico, ma di quello comunitario, che affrontiamo di petto, in un brano maestoso in cui l’orchestra è fondamentale con gli strumenti che entrano in crescendo”. Almeno non è una canzone d’amore.

Anna Tatangelo con “Le nostre anime di notte”. Super classico testo d’ammore. Con due emme. Ma forse anche tre. E forse anche quattro. Forse la canzone è dedicata a Gigi. Lui e lei che malgrado tutto riusciranno a farcela. A fare cosa non si sa.

Loredana Bertè con “Cosa ti aspetti da me”. Classico testo d’amore pieno di frasi che finiscono con “me” e “te”. Un po’ alla Vasco-Zalone.

Irama con “La ragazza dal cuore di latta”. Linda ha un padre che la picchiava. Almeno non è solo una canzone d’amore. Quindi c’è anche un minimo di denuncia sociale. Detto questo il resto è veramente smielato. Del tipo: “Sappi che io ci sarò/Comunque vada”. Stop.

Ultimo con “I tuoi particolari”. Dice Ultimo: “Se solamente Dio inventasse delle nuove parole potrei dirti che/Siamo soltanto bagagli”. Boh.

Nek con “Mi farò trovare pronto”. Classico testo d’amore. Alla fine il senso è: si sente pronto a non essere pronto. Letterale.

Motta con “Dov’è l’Italia”. In sintesi. In estrema sintesi più o meno è così: lui dice che si è perso. E chiede: “Dov’è l’Italia?”.

Il Volo con “Musica che resta”. Inizia così: “Leggo in fondo ai tuoi pensieri/Cerco in un sospiro i tuoi desideri…”. Ok. Stop.

Ghemon con “Rose viola”. Testo d’amore. Ma almeno non è classico. Forse. “Rose viola/Stese sulle lenzuola”.

Einar con “Parole nuove”. Classico. Testo. D’amore. “Riscriverò l’amore con parole nuove” dice. Ma nuove nuove.

Mahmood con “Soldi”. Non è un testo d’amore. Per fortuna. O almeno non parla d’amore con il classico standard della canzoni d’amore standard. Mahmood parla della madre e, soprattutto, di un padre che non c’è. “Penso più veloce per capire se/domani tu mi fregherai/Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei”.

Ecco tutti i testi:

  • Enrirco Nigiotti – Nonno Hollyood. Ecco il testo.
  • Nino D’Angelo e Livio Cori – Un’altra luce. Ecco il testo.
  • Boomdabash – Per un milione. Ecco il testo.
  • Francesco Renga – Aspetto che torni. Ecco il testo. 
  • Achille Lauro – Rolls Royce. Ecco il testo.
  • Arisa – Mi sento bene. Ecco il testo.
  • Daniele Silvestri – Argento vivo. Ecco il testo. 
  • Ex-Otago – Solo una canzone. Ecco il testo. 
  • Federica Carta e Shade – Senza farlo apposta. Ecco il testo.
  • Patty Pravo e Briga – Un po’ come la vita. Ecco il testo.
  • Negrita – I ragazzi stanno bene. Ecco il testo.
  • Paola Turci – L’ultimo ostacolo. Ecco il testo.
  • Simone Cristicchi – Abbi cura di me. Ecco il testo.
  • Zen Circus – L’amore è una dittatura. Ecco il testo.
  • Anna Tatangelo – Le nostre anime di notte. Ecco il testo.
  • Loredana Berte – Cosa ti aspetti da me. Ecco il testo.
  • Irama – La ragazza col cuore di latta. Ecco il testo.
  • Ultimo – I tuoi particolari. Ecco il testo. 
  • Nek – Mi farò trovare pronto. Ecco il testo.
  • Motta – Dov’è l’Italia. Ecco il testo.
  • Il Volo – Musica che resta. Ecco il testo. 
  • Ghemon – Rose viola. Ecco il testo. 
  • Einar – Parole nuove. Ecco il testo. 
  • Mahmood – Soldi. Ecco il testo. 

 

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