ROMA – Vittorio Sgarbi, ospite del programma di Massimo Giletti, “Non è l’Arena”, si schiera in difesa di Ultimo: “Parlando dei valori semantici – dice Sgarbi – Qui si tratta di un ‘Festival‘ di musica popolare e popolare per sua natura. Quindi il voto non può che essere popolare. E uno vale uno. Nel senso che tu puoi far criticare dagli esperti le poesie di Petrarca, di Leopardi, il paradiso d Dante dove occorre una competenza ma quello che tocca lo spirito popolare va giudicato dal popolo”.
“La canzone è anche bella – continua Sgarbi – Ma la correzione, diciamo, politicamente corretta, di giornalisti un po’ di sinistra e un po’ colti è la misura sbagliata per un materiale che richiede un istinto di giudizio popolare”.
“Quindi – prosegue – va invalidato il voto. Occorrerebbe una Cassazione che dice il voto non è valido perché il voto di una Giuria fatta di poche persone che dovrebbero essere competenti di una cosa non specialistica non è un voto valido”. “La poesia popolare – conclude Sgarbi – appartiene a tutti e non ad alcuni specialisti”.
