Sanremo 2022, la classifica della prima serata: Mahmood e Blanco primi, Morandi quarto, Ranieri quinto

Festival di Sanremo. A conclusione della prima serata della 72esima edizione, la sala stampa ha stilato la sua prima classifica basata sui primi 12 artisti in gara.

Festival di Sanremo, la classifica della sala stampa 

A condurre è Mahmood e Blanco con “Brividi”. Seguono La Rappresentante di Lista con “Ciao Ciao” e Dargen D’Amico con “Dove si balla”. Buono anche il posizionamento di Morandi e Ranieri rispettivamente quarto e quinto. 

  • Mahmood e Blanco con il brano Brividi 
  • La Rappresentante di Lista con il brano Ciao Ciao  
  • Dargen D’Amico con il brano Dove si balla
  • Gianni Morandi con il brano Apri tutte le porte
  • Massimo Ranieri con il brano Lettera al di là del mare
  • Noemi con il brano Ti amo non lo so dire
  • Michele Bravi con il brano Inverno dei fiori
  • Rkomi con il brano Insuperabile
  • Achille Lauro con il brano Domenica
  • Giusy Ferreri con il brano Miele
  • Yuman con il brano Ora e qui
  • Ana Mena con il brano Duecentomila ore

Sanremo 2022, Amadeus riparte da Fiorello e riporta i Maneskin sul palco

“O è l’età, dato che sto per compiere 60 anni, oppure è la presenza del pubblico: ci siete mancati tantissimo. Bentornati”. A dirlo è stato il conduttore e direttore artistico dando il via alla manifestazione.

Il primo a fare la comparsa sul palco è Achille Lauro che si presenta a torso nudo, con i tatuaggi bene in vista e con i pantaloni di pelle nera. Lauro apre la gara dei Big con la sua Domenica  e canta con l’Harlem Gospel Choir.

E’ poi la volta di Ornella Muti in abito lungo-bianco argento. La Muti scende per la prima volta le scale dell’Ariston: è lei la co-conduttrice della prima serata del Festival di Sanremo. “La discesa era difficile, se puoi però la rifaccio”, dice ad Amadeus. “Sei stata bravissima”, la rassicura il direttore artistico.

L’emozione è contagiosa sul palco dell’Ariston. Entra in scena Gianni Morandi, che torna a Sanremo in gara dopo 22 anni e a dieci dall’esperienza da conduttore, e mostra segni di commozione sul volto quando viene accolto dall’applauso caloroso del pubblico. “Un mito della canzone italiana” lo definisce Amadeus, introducendo l’esibizione di Morandi sulle note di Apri tutte le porte.

Sanremo 2022, anche quest’anno c’è Fiorello

“Mi siete mancati, sono la vostra terza dose, sono il booster dell’intrattenimento”. Fiorello entra in scena dall’esterno dell’Ariston brandendo un termometro con cui misura la febbre agli spettatori  e fa immediatamente quello che gli riesce meglio: lo scaldapubblico. Lo showmane ironizza sull’amico Amadeus stalkerizzatore che lo ha marcato stretto per riaverlo all’Ariston. “Non ti voglio vedere più, se non al funerale”.

“Mi sento un po’ Mattarella: neanche lui voleva tornare, aveva fatto i suoi piani, voleva fare The Voice Senior”, scherza Fiorello sul palco dell’Ariston e poi chiama l’applauso per il presidente della Repubblica. Fiorello ironizza anche su Draghi: “Ci voleva andare al Quirinale, aveva già preparato il discorso di fine anno a banche unificate”.

E ancora: “E’ un periodo molto triste ma la tristezza va combattuta: c’è tristezza? E uno fa buonumore. Ci sono le canzoni tristissime? E uno le canta in maniera allegra”, è la ricetta dello showman, che coinvolge anche Amadeus e Stefano Coletta, direttore di Rai1, in un “bacio beneaugurante” con tanto di mascherina Ffp2 e labbra posticce, citazione del bacio che tempo fa stampò sulla bocca dell’allora direttore di Rai1 Fabrizio Del Noce. Poi la gag sui no vax: alza il braccio, dice di sentire dolore e sottolinea: “Attenzione, è il vaccino, sono i poteri forti, è il grafene…”.

Il ricordo di Tito Stagno

Il festival di Sanremo, per voce di Amadeus, ricorda Tito Stagno. “Ci ha portato sulla Luna. Un gentiluomo, uno dei volti più amati. Il suo nome rimane legato allo sbarco sulla Luna, a edizioni storiche della Domenica Sportiva, a interviste importanti. Lo porteremo sempre nel cuore”, ha detto il conduttore e direttore artistico.  

I Maneskin tornano all’Ariston

Ogni promessa è debito. E così Amadeus esce dall’Ariston per andare a prendere i Maneskin in albergo, come gli aveva detto convincendoli a tornare al festival dopo la vittoria dell’anno scorso. Guidando una golf car elettrica, Ama, vestito da chauffeur, ha portato i ragazzi in teatro guidando per le strade di Sanremo. La prima standing ovation di questa edizione del festival l’Ariston la tributa proprio ai Maneskin. La band romana che dopo la vittoria di undici mesi fa è andata alla conquista del mondo ha riproposto Zitti e Buoni, con la quale hanno anche vinto l’Eurovision Song Contest. “A noi sembra l’altro ieri di essere stati su questo palco. È bellissimo, questa accoglienza è meravigliosa e lo rende ancora più speciale”, ha detto Damiano a nome di tutta la band.

La commozione di Damiano

Si commuove Damiano, il frontman dei Maneskin, alla fine della seconda uscita del gruppo. Il cantante, dopo aver cantato il brano ‘Coraline’ e aver ricevuto il tributo del pubblico, si commuove fino alle lacrime. Amadeus lo applaude e lo abbraccia.

Berrettini si prende gli applausi dell’Ariston

Numero 6 nel ranking mondiale Atp, Matteo Berrettini si è preso l’applauso dell’Ariston: “Non hai sentito il mio battito cardiaco: grazie a tutti, questo è palcoscenico diverso per me, non ho la racchetta, non mi sento tanto a mio agio…”, sorride il tennista romano, elegante nello smoking.

Sul palco arriva poi Fiorello, che ha lavorato con papà Luca Berrettini e saluta tutta la famiglia del tennista in platea. Lo showman ricorda quando da ragazzino sognava di praticare questo sport (“ma mio padre mi disse: o mangiamo, o giochi a tennis”) e rivolge un appello a giovani: “Avvicinatevi a questo sport, oggi è diventato accessibile”. 

Ornella Muti e l’invito ad andare al cinema

Una carrellata degli attori e registi con cui ha lavorato in 50 anni di carriera e oltre 200 film: è l’omaggio al cinema che Ornella Muti fa sul palco dell’Ariston. Sullo sfondo scorrono i volti, “Ugo Tognazzi sapeva che ero timida, spaventata, mi ha fatto da fratello maggiore, era molto ironico, generoso, divertente, cucinava per tutta la troupe”;

Alberto Sordi “allegro, simpatico, ironico, stare con lui era come stare con uno di noi”; Paolo Villaggio “favoloso, molto intelligente, spiritoso, anche molto cinico”; Massimo Troisi “aveva fame di vita, era come se avesse un tempo che sapeva poteva scadere da un momento all’altro”. E poi Tony Musante, “sospettoso”, Alain Delon, “bello”, Gerard Depardieu, “un vortice”, Sylvester Stallone, “unico”, Francesco Nuti, “un ragazzo molto semplice, legato alle sue radici, lo saluto con tanto amore”. E poi l’appello dell’attrice: “Mi raccomando, andate a cinema, a teatro, ci regalano emozione e magia”.

Orietta Berti e Fabio Rovazzi

Quest’anno c’è anche il palco sull’acqua: dalla Costa Toscana Orietta Berti, vestita di rosso fuoco, e Fabio Rovazzi lanciano Colapesce Dimartino con un’altra hit dello scorso anno, Musica leggerissima.

“La natura va un po’ protetta e preservata: è importante lasciare il mondo in modo migliore di come l’abbiamo ridotto”. Ornella Muti porta sul palco dell’Ariston le sue riflessioni sull’ambiente. “Ci sono associazioni che lo sostengono – spiega l’attrice – e io ne ho scelta una che è un progetto: permette di regalare un albero o un bosco. Ho deciso di regalare un albero a te – dice ad Amadeus – e alle altre compagne di viaggio. Il tuo albero è una quercia, si trova nel sud Italia e lì verrà cresciuta e protetta con amore. Lo devono fare tutti, è un dono che fa bene a chi lo riceve ma anche a chi lo fa”.

L’omaggio a Franco Battiato

Il festival di Sanremo omaggia Franco Battiato. Sul sipario è stato proiettato un estratto de “La cura” del cantautore, scomparso a maggio dello scorso anno, dal Festival 2007. L’orchestra, diretta dal maestro Leonardo De Amicis, ha accompagnato parte del video.

E’ un Fiorello “con la faccia del premiatore” a consegnare ad Amadeus, al terzo festival, il premio ‘Città di Sanremo’. “Te lo meriti tutto, con tutto il cuore”, dice all’amico. “Sono senza parole, ci tengo molto, sono stati tre anni che non dimenticherò mai”, commenta il direttore artistico.

 

Gestione cookie