Chiesa chiede le scuse di Celentano: “Ignorante, non sa di cosa parla”

Adriano Celentano

ROMA – “Vuoto di conoscenza e ignoranza“. In sintesi è questa la risposta dei vescovi del Sir, agenzia della Cei, alle dichiarazioni di Adriano Celentano durante il Festival di Sanremo. Anche Famiglia Cristiana ha replicato in un editoriale al molleggiato, che per la rivista aveva auspicato la chiusura, sostenendo che è solo un “piccolo attivista dell’ipocrisia”.

“Quando l’ignoranza prende il Microfono per diffondere il suo messaggio è doveroso replicare, seppur con serenità e rispetto delle persone, per amore della verità”, ha scritto la Sir. L’agenzia della Cei ha poi continuato asserendo che le parole di Celentano nascono da “un vuoto di conoscenza di ciò che le testate cattoliche professionalmente sono. Vuoto di conoscenza del servizio che esse svolgono per la crescita umana, culturale e spirituale della società tutta. Un vuoto voluto, e quindi ancor più triste, perché a tutti è possibile conoscere e comprendere il ruolo laico dei media cattolici nel nostro paese”. Famiglia Cristiana invece ha scritto: “Adriano Celentano è solo un piccolo attivista dell’ipocrisia, un finto esegeta della morale cristiana che sfrutta la tv per esercitare le sue vendette private”.

Don Andrea Gallo, in un post su Facebook, commenta l’intervento di Adriano Celentano: ”Grazie Adriano, ti sento con me nel cammino con gli ultimi. Caro Adriano – scrive don Gallo – la tua omelia di Sanremo è stata una puntuale lezione anche per me sul concetto della morte corporale. Forse senza saperlo hai ricalcato la spiegazione della morte degli antichi monaci Benedettini. Nel prefazio della messa dei defunti in latino parlando della morte, si esprimono cosi’: vita mutatur, non tollitur. Il che significa che in quella circostanza la vita non e’ tolta, ma trasformata”.

Marco Tarquinio, direttore dell’Avvenire, ha replicato: “Se l’è presa con i preti e con i frati (tutti tranne uno) che non parlano del Paradiso. E se l’è presa con Avvenire e Famiglia Cristiana che vanno chiusi. Tutto questo, perché abbiamo scritto che con quel che costa lui alla Rai per una serata si potevano non chiudere le sedi giornalistiche Rai nel Sud del mondo (in Africa, in Asia, in Sud America) e farle funzionare per un anno intero. Dunque, andiamo chiusi anche noi- e aggiunge -. Buona idea: così a tutti questi poveracci, tramite il Comune competente, potrà elargire le sue prossime briciole di cachet. Davvero un bello spettacolo. Bravo. Viva Sanremo e viva la Rai. P.S. Naturalmente, caro Celentano, continueremo a parlare e far parlare di Dio, degli uomini e delle donne di questo mondo. Soprattutto di quelli che in tv non ci vanno mai, neanche gratis”.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie