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Festival di Sanremo 2018, Baglioni quasi come Conti: la finale fa il 58,3% di share

di Daniela Lauria |11 Febbraio 2018 10:46

Festival di Sanremo 2018, Baglioni come Conti: la finale fa il 58,3% di share

Festival di Sanremo 2018, Baglioni come Conti: la finale fa il 58,3% di share

SANEMO – La serata finale di Festival di Sanremo 2018, che ha visto la vittoria di Ermal Meta e Fabrizio Moro, con “Non mi avete fatto niente”, ha incollato al televisore 12 milioni 125 mila telespettatori, pari al 58.3% di share. Un risultato sostanzialmente in linea con la finale del Festival 2017, che aveva avuto in media 12 milioni 22 mila spettatori, pari al 58.41% di share.

Con la media del 58.3%, la finale firmata Claudio Baglioni ha centrato il secondo miglior risultato in share dal 2002, quando il Festival di Pippo Baudo, con Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere, raggiunse nell’ultima serata il 62.66%. Una vetta che solo il Festival di Carlo Conti e Maria de Filippi è riuscita poi a superare, nel 2017, con il il 58.41%.

In valori assoluti, i 12 milioni 125 mila spettatori che hanno seguito sabato la finale del festival di Baglioni rappresentano il miglior risultato dal 2013.

La prima parte della serata ha ottenuto 13 milioni 240 mila spettatori con il 54% di share, la seconda 10 milioni 401 mila con il 68.9%. Nel 2017 la prima parte dell’ultima serata di Sanremo aveva avuto 13 milioni 602 mila spettatori con il 54.18%, la seconda 9 milioni 767 mila con il 69.65%.

E’ stato comunque un festival “indimenticabile”, secondo il dg Rai Mario Orfeo che ha espresso così tutta la sua soddisfazione. “Un festival capace di migliorare se stesso e di battere record di ascolti serata dopo serata. Il principale merito di questo straordinario successo va al direttore artistico Claudio Baglioni, che ha saputo costruire un grande e originale spettacolo televisivo mettendo al centro parole e musica ma anche mettendo se stesso in gioco sul palco dell’Ariston”. Orfeo sottolinea il “gioco di squadra” e un trionfo nel “segno della qualità e della modernità che Rai è in grado di offrire”.

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