Sanremo, Laura Pergolizzi all’Ariston per i diritti Lgbt FOTO

SANREMO – Laura Pergolizzi sul palco dell’Ariston. La cantautrice americana, 36 anni, lesbica dichiarata e militante per i diritti Lgbt, è ospite della terza serata del festival di Sanremo, arrivata sull’onda del triplo disco platino conquistato dal singolo Lost on you, tra i più trasmessi delle radio.

Non conosce il festival, ma “ne ho sentito molto parlare – assicura – e ho capito cosa significa per la cultura italiana” e dice di “essere molto onorata”.

Laura Pergolizzi si muove tra il folk americano, le suggestioni black e il blues. Scrive i suoi brani, ispirandosi alla sua vita, a ciò che la circonda. “Sono una persona molto emotiva, di grande energia, cerco di tenere costantemente la mente aperta. Lo scorrere delle emozioni porta ispirazione”.

Complici le trasformazioni politiche che stanno interessando gli Stati Uniti dopo l‘elezione di Donald Trump a presidente, per il futuro immagina una nuova fase di composizione “non ancora iniziata, ma l’evoluzione ci sarà”.

Anche il panorama artistico che vede intorno a sé è in movimento, pronto a partorire qualcosa di nuovo: “Magari verso il punk-rock. Da troppo tempo c’è un divario netto tra politica da una parte e l’arte dall’altra. Io mi auguro che là fuori ci sia un nuovo Bob Dylan che porterà presto a unire le persone”.

L’impegno politico? “La mia stessa esistenza ha una valenza politica”, aggiunge lei, lesbica dichiarata e militante per il diritti Lgbt. “Dalla nuova amministrazione americana mi viene solo preoccupazione. A livello umano credo sia un passo indietro e di divisione. Però di positivo c’è che la maschera è stata gettata: non siamo al sicuro e questo ci porterà ad essere più attivi, a far prevalere il nostro pensiero, a difendere i diritti acquisiti”.

Dopo il tutto esaurito a Milano lo scorso novembre, LP tornerà in Italia. Quattro le date in programma: 1 aprile a Nonantola (Modena), il 2 a Padova, il 3 a Milano e poi l’11 luglio la cantautrice sarà al Lucca Summer Festival.

“Spero possa essere l’occasione per conoscere meglio l’Italia e realtà diverse dalle grandi città. Se potessi, mi piacerebbe stare qui un mese. Come tutti gli italo-americani sono molto orgogliosa delle mie radici italiani, anche se non conosciamo poco la lingua e la cultura”.

Gestione cookie