SANREMO – Celentano sconvolge la Chiesa e alla fine la Rai decide di commissariare il Fesival di Sanremo. Il direttore generale Lorenza Lei, dopo aver ascoltato informalmente il presidente e i consiglieri di amministrazione presenti, ha inviato il vicedirettore generale per l’Offerta Antonio Marano a coordinare con potere di intervento il lavoro all’Ariston. La Chiesa ha chiesto le scuse di Celentano, giudicando le sue parole come quelle di un “ignorante”. Anche Famiglia Cristiana ed Avvenire, i periodici che secondo Celentano devono essere chiusi, hanno replicato alle sue parole.
“Quando l’ignoranza prende il Microfono per diffondere il suo messaggio è doveroso replicare, seppur con serenità e rispetto delle persone, per amore della verità”, ha scritto la Sir. L’agenzia della Cei ha poi continuato asserendo che le parole di Celentano nascono da “un vuoto di conoscenza di ciò che le testate cattoliche professionalmente sono. Vuoto di conoscenza del servizio che esse svolgono per la crescita umana, culturale e spirituale della società tutta. Un vuoto voluto, e quindi ancor più triste, perché a tutti è possibile conoscere e comprendere il ruolo laico dei media cattolici nel nostro paese”. Famiglia Cristiana invece ha scritto: “Adriano Celentano è solo un piccolo attivista dell’ipocrisia, un finto esegeta della morale cristiana che sfrutta la tv per esercitare le sue vendette private”.
Don Andrea Gallo, in un post su Facebook, commenta l’intervento di Adriano Celentano: ”Grazie Adriano, ti sento con me nel cammino con gli ultimi. Caro Adriano – scrive don Gallo – la tua omelia di Sanremo è stata una puntuale lezione anche per me sul concetto della morte corporale. Forse senza saperlo hai ricalcato la spiegazione della morte degli antichi monaci Benedettini. Nel prefazio della messa dei defunti in latino parlando della morte, si esprimono cosi’: vita mutatur, non tollitur. Il che significa che in quella circostanza la vita non e’ tolta, ma trasformata”.
Marco Tarquinio, direttore dell’Avvenire, ha replicato: “Se l’è presa con i preti e con i frati (tutti tranne uno) che non parlano del Paradiso. E se l’è presa con Avvenire e Famiglia Cristiana che vanno chiusi. Tutto questo, perché abbiamo scritto che con quel che costa lui alla Rai per una serata si potevano non chiudere le sedi giornalistiche Rai nel Sud del mondo (in Africa, in Asia, in Sud America) e farle funzionare per un anno intero. Dunque, andiamo chiusi anche noi- e aggiunge -. Buona idea: così a tutti questi poveracci, tramite il Comune competente, potrà elargire le sue prossime briciole di cachet. Davvero un bello spettacolo. Bravo. Viva Sanremo e viva la Rai. P.S. Naturalmente, caro Celentano, continueremo a parlare e far parlare di Dio, degli uomini e delle donne di questo mondo. Soprattutto di quelli che in tv non ci vanno mai, neanche gratis”.
”Nei compiti istituzionali della vicedirezione generale di Marano c’e’ il coordinamento dell’offerta radiotelevisiva, un lavoro che Marano svolge quotidianamente in rapporto alle reti. Di fronte alla complessita’ della macchina, alle difficolta’ dell’apparato tecnico, a qualche momento che abbiamo vissuto e sofferto ieri sera tutti insieme, Marano viene a darci una mano”. Cosi’ il direttore di Rai1 Mauro Mazza commenta la decisione del vertice aziendale di inviare il vicedg a Sanremo.
Nell’esibizione di Adriano Celentano di lunedì sera ”si puo’ valutare se abbia esercitato al meglio la liberta’ che gli era stata garantita o se in alcuni passaggi abbia travalicato i confini del Codice etico della Rai che pure si era impegnato a rispettare”, dice il direttore di Rai1 Mauro Mazza. ”Me ne viene in mente uno: dare del deficiente a un collega (il critico del Corriere della Sera Aldo Grasso, ndr) e’ una cosa di cattivo gusto”.
”Resto meravigliato da tanta meraviglia”, dice il direttore di Rai1 Mauro Mazza, commentando le polemiche sollevate dall’intervento di Adriano Celentano ieri sera al festival di Sanremo. ”Quando il vertice di un’azienda, il direttore delle Risorse artistiche ha firmato il contratto con Celentano, formulato in una certa maniera per la delicatezza del personaggio e l’unicita’ degli interventi, conosceva Celentano. Forse tanta meraviglia e’ dovuta all’assenza di Celentano da tanti anni dagli schermi della Rai, pensavano che cantasse qualche canzone e basta”.