Sanremo, Ornella Muti e la cannabis, la polemica: “Sì all’uso terapeutico, ma non giro con le canne per il backstage”

Il Festival di Sanremo non è ancora iniziato e già è scoppiata la prima polemica: riguarda Ornella Muti e le sue parole sulla cannabis, dopo che la figlia Naike Rivelli ha postato su Instagram un’immagine in cui compaiono insieme con dei ciondoli con la foglia di mairjuana. 

Sanremo, Ornella Muti: “Sostengo l’uso terapeutico della cannabis”

“Spingo per l’aspetto terapeutico della cannabis, non spingo assolutamente per l’aspetto ludico della canna. Mi spiace per la polemica, addirittura pensano che io giri per il backstage donando canne, è triste”: con queste parole Ornella Muti ha risposto in conferenza stampa a Sanremo ad una domanda sulle polemiche sollevate dopo il post della figlia. 

“Mi curo omeopaticamente ed è una mia scelta. Grazie a Dio non è vietata – ha aggiunto l’attrice -. Ma ci sono testi e persone più giuste di me per parlare di questi temi, dell’uso della cannabis per i bambini epilettici, per le persone malate. Non è che un bambino debba fumare una canna. La cannabis è una pianta che dà oli, estratti, è una scelta del paziente se usarla o no”.

Ornella Muti e la madre malata

L’attrice ha raccontato anche della propria esperienza personale: “Mia mamma ha avuto anni difficili prima di morire e non sono riuscita a dargliela, ho dovuto rimpinzarla di psicofarmaci che annebbiano la coscienza, l’ho persa senza poterle dire ciao perché non mi riconosceva più”. “Ognuno deve fare quello che si sente, io mi sento bene così, mi spiace che venga confuso, tutto qua”, conclude.  

Ornella Muti: “Non spaccio canne. Ma legalizzare le droghe leggere sarebbe la cosa migliore”

“Io non spaccio canne, sono una madre, sono una nonna, sono consapevole dei pericoli, ma credo che legalizzare le droghe leggere sia la cosa migliore”, ha detto Ornella Muti rispondendo ad una domanda sul referendum per la legalizzazione delle droghe leggere.

“E’ una cosa complicata da gestire. Ma c’è tutto un giro pericoloso e si trovano cose ben più pesanti: meglio avere la possibilità di ottenere ricette”, aggiunge l’attrice che poi sottolinea come “il vino lo possiamo bere tutti e nessuno si preoccupa. I ragazzini vanno in coma etilico continuamente. Bisognerà capire legalizzando cosa succederà”.  

 

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