ROMA – ''Almeno dovrà misurarsi col mercato, non potrà vivere di rendita come a Radio Londra''. Lo dice in un'intervista a Repubblica Michele Santoro commentando quella che il presidente della Rai, Garimberti, ha definito l'auto-candidatura di Giuliano Ferrara a ereditare lo spazio in Rai di Annozero, il giovedì sera. ''Gli manca sempre qualcosa – prosegue il giornalista riferendosi al direttore del Foglio -. Per sostituire Biagi l'equilibrio, per sostituire me i numeri, per sostituire Luttazzi la libertà''.
Santoro spiega che si prepara ad affrontare il suo nuovo progetto, 'Servizio pubblico' in onda dal 3 novembre su multipiattaforma tv e internet, con ''la responsabilità di fare un programma del tutto nuovo, senza precedenti, e comunque bello e popolare, dal momento che saranno in molti col fucile puntato''. Il pubblico tv è cambiato, afferma, ''cambiano canale anche i pensionati, alla ricerca di qualcosa che non c'è o non c'è più su Rai e Mediaset. Vogliamo raccontare questo Paese in movimento e magari intercettare i sette milioni di spettatori in fuga dalla falsa realtà del Tg1''. La sua, promette, non sarà però una tv-partito.
Con ''l'energia che spero di raccogliere attraverso Servizio Pubblico'', aggiunge, ''ci opporremo'' a una Rai che nel dopo-Berlusconi torni alle ''vecchie logiche di spartizione''.