Santoro flop dimezza ascolti Servizio Pubblico. Talk show, la “caduta degli dei”

Santoro flop dimezza ascolti Servizio Pubblico. Talk show, la "caduta degli dei"
Santoro flop dimezza ascolti Servizio Pubblico. Talk show, la “caduta degli dei”

ROMA – Santoro flop dimezza ascolti Servizio Pubblico. Talk show, la “caduta degli dei”. Aveva messo le mani avanti Michele Santoro annunciando per quest’anno l’ultima volta di Servizio Pubblico perché il pubblico era ormai nauseato del talk show. L’auditel gli dà ragione, per la disperazione di Umberto Cairo e la sua La7, il canale a più alta densità di informazione politica nel format talk show. Santoro ha dimezzato gli ascolti: con il 5.78% di share Servizio Pubblico è stato scelto da 1 milione 203mila spettatori, quando erano in 2,5 milioni il 23 settembre 2013, l’11.43%.

Dal quartier generale di La7, a guardare i risultati deludenti di star consumate come Santoro e new entries di prestigio come Giovanni Floris, si drammatizza “la caduta degli dei” provando ad esorcizzare il fiasco che a questo punto è certificato e riguarda una crisi irreversibile della domanda. Coinvolti anche Piazzapulita di Corrado Formigli (nonostante la scelta di dar più spazio alla politica e alle grandi questioni internazionali, è rimasto un punto di share indietro rispetto allo scorso anno).

Del resto (mal comune mezzo gaudio) anche il dirimpettaio di Floris Massimo Giannini che ha ereditato il suo Ballarò a Raitre non può gioire: dopo l’esordio con 2,5 milioni di spettatori, ha perso metà della platea tv. L’offerta informativa, per citare Leandro Palestini de Il Fatto, si divide tra chi si difende bene e chi si difende male, perché storicamente, oggi l’auditel non perdona nessuno. A difendersi bene sono rimasti Vespa, Nicola Porro su Raidue e i talk allestiti su Mediaset. Ma la gente ha smesso da un pezzo di considerare i talk serali la via privilegiata per accedere all’informazione. La formula è usurata, il livello di nausea ha superato i livelli di guardia.

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