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Santoro-Masi, la polemica continua. Il direttore generale: “Basta ai processi tv”

di Alberto Francavilla |28 Gennaio 2011 18:21

ROMA – E’ ”indegna l’attività istruttoria parallela che svolgono taluni sulla televisione del servizio Pubblico come se avessero ricevuto chissà quale delega dall’autorità giudiziaria”: lo ha ribadito il direttore generale della Rai, Mauro Masi, dopo la telefonata in diretta ad Annozero, sottolineando di aver subito in passato nel corso della trasmissione ”comportamenti maleducati e inaccettabili”. Ma ora, afferma, ”il limite è stato abbondantemente raggiunto e la misura è colma”.

”Voglio premettere sul piano personale – ha detto Masi – che per ben due volte e per puro spirito di correttezza aziendale e di rispetto per il mio ruolo ho ritenuto di poter subire nel corso della trasmissione Annozero comportamenti maleducati e inaccettabili; ora il limite è stato abbondantemente raggiunto e la misura è colma”.

”Sul piano più rilevante, quello aziendale – ha continuato il dg – ribadisco che è indegna l’attività istruttoria parallela che svolgono taluni sulla televisione del Servizio Pubblico come se avessero ricevuto chissà quale delega dall’autorità giudiziaria che ancora una volta dovrà verificare l’attendibilità di un teste di accusa che anche ieri sera ha rivelato in diretta televisiva fatti e circostanze oggetto di un procedimento penale ancora in fase di indagine preliminare”.

Masi ha ricordato ”peraltro che Santoro è presente nel palinsesto Rai non per una libera scelta editoriale ma in forza di due sentenze – come tutti ben sanno, molto ‘peculiari’ – dei giudici del lavoro per cui è evidente che una dissociazione a tutela dell’azienda non può non avvenire nella forma più esplicita”.

”Resto poi convinto che la missione del Servizio Pubblico deve essere ed è tale solo se realmente pluralista e rispettosa di tutte le parti e di tutte le regole. Questa è una battaglia – ha concluso – che porterò avanti fino in fondo prendendomi tutte le responsabilità del caso”.

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