ROMA – Con la Pascale ancora nel pieno del ciclone gossipparo, Michele Santoro non si arresta e manda in onda l’intervista integrale a Michelle Bonev. Intervista nella quale l’attrice e regista bulgara conferma la sua presunta relazione con la fidanzata del Cavaliere e i presunti favori ricevuti dopo aver ricambiato le avances di Silvio Berlusconi. Il Pdl insorge in diretta: sulle agenzie di stampa fioccano le manifestazioni di disappunto. E persino Massimo Cacciari, ospite in studio, esplode e dice basta a Berlusconiful.
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Nell’ordine si indignano, Daniela Santanchè: “Squallido Santoro, classico uomo “utilizzatore finale”. Andrebbe indagato per sfruttamento della prostituzione”.
Poi Fabrizio Cicchitto: “Francamente oggi sta offrendo il peggio di sé stesso, peraltro mostrando un moralismo da quattro soldi, su di un terreno deteriore e qualunquista che con la politica fatta attraverso la televisione e col servizio pubblico non ha proprio nulla a che fare. Per onestà intellettuale gli consigliamo di cambiare nome al programma”.
Segue Maurizio Lupi, analitico: “Il giornalismo guardonista da buco della serratura ha raggiunto il suo vertice questa sera a Servizio Pubblico. L’ossessione per il nemico non si arresta di fronte a niente. La riduzione della politica a gossip che vellica gli istinti più bassi con attacchi alla persona sin nei suoi affetti più intimi non è degna di essere definita dibattito pubblico”.
“Più che Servizio Pubblico il programma di Santoro è paragonabile ai servizi pubblici, nel senso di bagni pubblici. Una cloaca spacciata per giornalismo”, si aggiunge al coro Luca d’Alessandro, capogruppo Pdl in Commissione di Vigilanza Rai.
Mariastella Gelmini, invece, si affida a Twitter: “Invettive, mistificazioni e delazioni. trasmissione davvero di cattivo gusto. E lo chiamano #serviziopubblico … Che squallore!”.
Ultimo, ma non per importanza, il commento di Angelino Alfano: “Non accetteremo mai che il confronto politico scenda a questo livello. La nostra storia e la storia del presidente Silvio Berlusconi non potra’ mai essere sporcata da un giornalismo qualunquista e volgare che utilizza presunti gossip e personaggi discutibili”.