Simone Rugiati contro ristorante sushi a Padova: "Si rischia l'intossicazione". Viene querelato Simone Rugiati contro ristorante sushi a Padova: "Si rischia l'intossicazione". Viene querelato

Simone Rugiati contro ristorante sushi a Padova: “Si rischia l’intossicazione”. Viene querelato

Simone Rugiati contro ristorante sushi a Padova: "Si rischia l'intossicazione". Viene querelato
Simone Rugiati contro ristorante sushi a Padova: “Si rischia l’intossicazione”. Viene querelato

PADOVA – E’ polemica dopo il video pubblicato dallo chef tv Simone Rugiati in cui denuncia di aver rischiato l’intossicazione dopo essere stato in un ristorante di Padova, la Pizzeria Stecca di via Giordano Bruno, negli anni molto apprezzata anche per il sushi.

“Non ho mai fatto una cosa del genere ma stavolta lo faccio – dice Rugiati nel video – sono leggermente intollerante al liquido di conservazione del granchio in scatola, ho ordinato dell’astice e ho chiesto se ci fosse il granchio perché lo sentivo, mi hanno detto di no. L’ho sentito e non l’ho mangiato altrimenti sarei andato al pronto soccorso”.

Il proprietario del locale, Massimiliano Liggieri, si è sfogato. Intervistato dal Corriere del Veneto, si è scagliato contro Rugiati.

“Venerdì sera il locale era pieno, sono venuti tanti amici e clienti abituali a salutarci. Rugiati giovedì non ha praticamente mangiato, se n’è andato e ha fatto il video. Prima sostiene di essere allergico al granchio, poi parla di intolleranza al liquido, c’è qualcosa che non va”.

Liggieri ribadisce:

“Noi il pesce lo prendiamo fresco dal Mediterraneo visto che l’Adriatico ha il fermo pesca”. Poi attacca: “Quella sera lo chef sembrava sopra le righe, era con una donna indiana che è uscita perché si vergognava della piazzata fuori luogo. Prima ha detto che sarebbe andato in ospedale, poi non è andato a farsi refertare (…) Sembra una cosa preparata. Dispiace, perché lavoriamo sempre con passione e attenzione e prima di fare una cosa del genere poteva chiamare i carabinieri o i Nas che sarebbero venuti subito a controllare, non utilizzare Facebook per screditare il lavoro degli altri. Ho quindici dipendenti tutti in regola, il locale funziona. Lunedì col nostro legale ci muoveremo per tutelarci”.

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