Soap opera turche invadono il Medio oriente

ANKARA – Le soap opera turche vengono viste in piu' di 20 paesi e, secondo esperti, stanno contribuendo a diffondere valori e stili di vita della Turchia nel Medio Oriente ed in Nord africa, esercitando inoltre una sorta di ''soft power'' a tutto vantaggio anche della diplomazia neo-ottomana di Ankara.

Serial tv come ''Muhtesem YuzyÕl'' (l'ottomano ''Magnifico secolo''), "Ask-i Memnu" (Amore proibito) "Yaprak Dokumu" (Foglie cadenti) stanno battendo record di telespettatori in paesi dell'area e gli oltre cento titoli in circolazione hanno fruttato ai produttori l'equivalente di piu' di 60 milioni di dollari solo quest'anno. Lo segnalano siti turchi ricordando che un canale tv giapponese ha preparato un documentario sulle soap opera turche e i loro effetti su turismo ed export. Gia' la rivista americana Time aveva definito di recente questi serial come ''il segreto del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan''.

''Con l'aumento della circolazione di soap opera nell'arena internazionale, imparare la lingua e la cultura turca e' diventato molto importante nei paesi arabi e del Balcani'', ha sostenuto sul sito del quotidiano di lingua inglese Hurriyet Daily News una sociologa dell'Universita' Bahcesehir di Istanbul, Nilufer Narle, aggiungendo che ''questo e' cio' che chiamiamo 'soft power' nel contesto dell'industria culturale''.

Secondo il sito dailybeast.com, la puntata finale della soap opera turca ''Noor'' ha avvinto 85 milioni di spettatori dalla Siria al Marocco. Inoltre, riporta Hurriyet, il 78% degli intervistati in un sondaggio condotto nel mondo arabo ed in Iran dichiarano di aver visto soap opera turche. Kemal Uzun, il regista di ''Noor'', sostiene che i telespettatori ''non si sentono estranei a quello che succede'' sullo schermo. ''Abbiamo culture vicine, vicine geografie, abbiamo stretti legami'', ha aggiunto.

''Questi serial hanno un enorme impatto'', afferma Izzet Pinto, il capo della societa' che distribuisce il ''Magnifico secolo'' e le ''Mille e una notte'' rivissute nella Istanbul moderna. Dal canto suo l'autore di un rapporto dal titolo ''L'immagine della Turchia nel mondo arabo'', Paul Salem, sottolinea che ''le star della tv turca diventano idoli pop'' e questi telefilm creano ''viva simpatia per l'identita', la cultura e i valori turchi'', un ruolo svolto nei decenni passati dalla tv e cinema egiziani.

La diffusione delle soap opera sembra ricalcare la geografia della politica estera turca andando pero' anche oltre, al seguito di gusti globali: ''Abbiamo cominciato ad essere trasmessi nei paesi dei Balcani quest'anno'', ha riferito Firat Gulgen, presidente della Calinos Holding che produce l'80% dei serial esportati dalla Turchia, paese che ha appunto nei paesi balcani uno degli assi della sfera di influenza. Nei Balcani, segnala Pinto il capo della societa' di distribuzione Turkey's Global Agency, a neonati viene imposto il nome dei personaggi del serial ''Mille e una notte''.

Le esportazioni avvengono pero' anche in molti paesi dell'Europa centrale e orientale e dell'estremo oriente, fino in Giappone e Malaysia.

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