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Storie Italiane, Federica Benincà: “Pamela Prati? Mi sono affidata anche io alla sua agenzia. Sono persone sbagliate”

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Storie Italiane, Federica Benincà: “Pamela Prati? Mi sono affidata anche io alla sua agenzia. Sono persone sbagliate”

ROMA – Federica Benincà è intervenuta a Storie italiane per ricostruire tutti gli scenari legati al matrimonio di Pamela Prati con Marco Caltagirone e all’agenzia gestita da Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo: “Ci credevo veramente. Sono stata la prima a sapere delle nozze. Lei mi mostrava i disegni ed i braccialetti regalati da Rebecca e Sebastian. Sono stata invitata alle nozze. Ero felice per lei. Aveva la scintilla negli occhi di una donna innamorata”.

“All’inizio non ho seguito tutto l’affaire perché ci credevo tanto – ha detto Federica a Eleonora Daniele -. Mi è scattato il campanello d’allarme quando ha parlato Alfonso Signorini, che sicuramente non ha bisogno di visibilità. Da lì ho prestato più attenzione. Mi è dispiaciuto che con queste persone avevo un legame affettivo. Nel momento del bisogno, ci sono sempre state. Ho le prove di tutto quello che dico. A loro chiedevo spiegazioni: “Mark esiste? Perché non si fa vedere?”. Sui social hanno cominciato ad inveire contro di noi, ma loro mi rassicuravano: “Aspetto le scuse da tutti e brinderemo con lo champagne”.

Come rivelato nel corso dell’intervista, un’amica l’aveva informata del fatto che Marco Caltagirone, in realtà, non esisteva e che non c’era alcun legame con la prestigiosa famiglia di costruttori romani. Così la Benincà ha deciso di lasciare l’Aicos, l’agenzia gestita dalla Michelazzo e la Perricciolo: “Me ne sono andata per vie legali, perché avevo un contratto di rappresentanza. Cerco dei chiarimenti, sto osservando”.

Infine aggiunge: “Spero che ci stupiscano all’ultimo. Che Marco esista e che voglia mostrare i propri documenti. Anche se, oggi, credo che sia un’opera di autoconvincimento. Se non fosse vera, ho paura di quello che hanno architettato. Mi sono affidata nelle mani di persone sbagliate. Mi sono sentita ingenua, stupida. Ho avuto una colica renale”. (fonte STORIE ITALIANE)

 

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