ROMA – Dove rivedere l’intervista di Franca Leosini a Antonio Ciontoli? Per rivedere la puntata di Storie Maledette di domenica 30 giugno basta andare sul sito ufficiale della Rai dedicato alle dirette, RaiPlay. Questo il link per rivedere, integralmente, l’intervista di Franca Leosini a Antonio Ciontoli.
La storia di Marco Vannini e della famiglia Ciontoli.
Antonio Ciontoli è il maresciallo della Marina che la sera del 17 maggio 2015 sparò, ferendolo a morte, al fidanzato della figlia, Marco Vannini, nella sua casa a Ladispoli.
Una versione, quella fornita dalla famiglia Ciontoli, che però non ha mai convinto la famiglia Vannini.
“La mia speranza è che un giorno i genitori di Marco possano perdonarmi”, ha detto Antonio Ciontoli seduto di fronte a Franca Leosini.
Nei mesi scorsi, la Corte d’Appello ha ridotto la pena per Antonio Ciontoli, padre della fidanzata di Vannini, da 14 a 5 anni, e confermato quella a tre anni ciascuno per il resto della famiglia con l’accusa di omicidio colposo.
Oltre a Antonio Ciontoli, quella sera in casa c’erano anche anche la moglie, i figli Federico e Martina, la fidanzata di Marco, e Viola Giorgini (fidanzata di Federico).
“Sono stato io a sparare – dice Antonio Ciontoli alla Leosini – non Federico che si trovava in camera con Viola. Volevo spolverare le pistole e, dopo averle prese, le ho riposte nella scarpiera del bagno. Quella sera, andando a letto, mi sono accorto di essermi dimenticato lì le armi. Ho bussato alla porta, sono entrato e c’erano Martina e Marco. Lei è uscita subito. Lo sparo c’è stato dopo: Marco mi ha chiesto di vedere una pistola ed è partito il proiettile. È stato un movimento unico che è durato meno di un secondo, ho caricato e premuto istintivamente il grilletto per fargli vedere come funzionava. Nei primi secondi mi si è cancellato il cervello non ho capito nulla. C’era poco sangue e un piccolo buchino”.
Antonio Ciontoli, sottoufficiale della Marina con ruolo nei servizi segreti, ha poi spiegato: “Nei primi istanti sono rimasto scioccato, pensavo avesse solo un colpo nel braccio. Ho pagato la mia sicurezza […] Marco era come un figlio, con lui avevo un rapporto intimo”.
L’uomo dice di non essersi accorto della gravità della situazione: “La mia impressione è che lui fosse intimorito, che fosse andato in panico […] Non ci siamo confrontati, non mi ha detto ‘mi hai sparato’. Si è lasciato aiutare in questo dolore, si è fidato anche lui di me, come si sono fidati i miei figli, mia moglie e Viola”.
“Marco voleva intraprendere la carriera militare e Martina era gelosa come tutte le ragazze. Era una gelosia genuina”, ha aggiunto l’uomo parlando del rapporto tra la figlia e il giovane Vannini. Durante la messa in onda della trasmissione di Rai Tre, tramite Facebook è giunto anche il duro commento del legale della famiglia Vannini.
L’avvocato Celestino Gnazi ha scritto: “Ho sentito Antonio Ciontoli dire di aver rassicurato la figlia Martina sulle condizioni di Marco, lo ho sentito dire che lo stesso Marco rassicurava Martina. Marco rassicurava Martina dicendole più o meno che stava bene. Secondo Ciontoli Marco, appena colpito da una arma da fuoco di potenza devastante, il cui proiettile gli aveva appena bucato i polmoni, gli aveva appena bucato il cuore, gli aveva appena bucato una costola e che non era fuoriuscito solo perché trattenuto dalla epidermide. Ebbene, in questa straziante ed ovvia condizione di atroce dolore, Ciontoli dice che quel povero ragazzo avrebbe detto a Martina che praticamente non era successo nulla”.
L’avvocato della famiglia di Marco Vannini si è espresso duramente anche su Franca Leosini: “Non ho sentito la Leosini sobbalzare o quantomeno dire qualcosa, fare una domanda, un accenno di sorpresa, qualcosa, non so. Disgustato ho spento il televisore e, per la prima volta dall’inizio di questa tragica vicenda, ho pianto di rabbia. Ho la nausea, non credo di aver mai provato una nausea così forte. Talmente forte da impedirmi di dire tutto quello che penso”.
Fonte: Storie Maledette.