ROMA – “Mi aspettavo che questa mia presenza a The Voice potesse suscitare attenzione, ma non credevo in una risonanza di questo tipo” dice Suor Cristina Scuccia, la suora di Comiso, la suora più popolare al mondo dopo le prime esibizioni a The Voice (il video di suor Cristina che canta No One di Alicia Keys ha raggiunto 43 milioni di visualizzazioni su YouTube).
“Mi arrivano, continuamente, messaggi di ringraziamenti di tante persone – continua Suor Cristina Scuccia – che si stanno avvicinando alla preghiera o si sentono accolte da una Chiesa Madre pronta ad abbracciare tutti. Per me “spopolare” vuol dire proprio questo, entrare nei cuori delle persone”.
“Nella mia vita quotidiana qualcosa è cambiato, almeno nella forma – spiega -. Ora le persone mi fermano per strada e mi ringraziano per la gioia che ho trasmesso loro con la mia esibizione. Nella sostanza, invece, la mia vita non è cambiata molto e all’interno della mia comunità religiosa tutti mi sostengono e mi accompagnano in questo cammino”.
“Io sono una suora – dice -. Una suora che ha il desiderio di raccontare a tutti la gioia di aver incontrato Gesù attraverso i doni che Lui stesso mi ha dato. Vorrei che tutti scoprissero quanto Lui ci ama e quanto Lui sia “creativo” con ciascun uomo. Per ognuno di noi c’è un disegno, ma tante volte noi poniamo limiti a questo disegno. Se avessimo più fiducia in Lui questo disegno potrebbe diventare un capolavoro. Il mio sogno, ad esempio, era quello di diventare una cantante. Il Signore si è servito di questo mio desiderio per chiamarmi a sé, mi ha chiamato ad una vita nuova e mi sta portando a realizzare questo sogno secondo la sua volontà e in una maniera che nemmeno io potevo immaginare. Il Signore mi stupisce ogni giorno, credeteci anche voi, il Signore ha tanti regali per ognuno di voi!”
“Al convento la giornata inizia alle 6.30 con le Lodi Mattutine e con la meditazione della Parola di Dio – spiega la 25enne religiosa -: leggiamo il Vangelo del giorno e ne cogliamo il messaggio che ci accompagnerà per tutta la giornata. Poi inizia il nostro servizio: ci dedichiamo all’accoglienza dei bambini della scuola dell’infanzia e al nostro pensionato universitario. Ovviamente c’è la celebrazione eucaristica che è il momento più importante della nostra giornata”.
“Sono andata all’estero, nello specifico in Brasile, per portare avanti una tappa fondamentale del mio cammino di vita religiosa, il noviziato. Automaticamente il mio viaggio è diventato una missione. Noi Suore Orsoline della Sacra Famiglia abbiamo un progetto sociale in Brasile che pone attenzione ai bambini e alle famiglie che vivono realtà difficili. Durante il mio viaggio in Brasile, durato quasi due anni, ho accompagnato un gruppo di adolescenti che anche grazie alla musica, al ballo e al canto hanno scoperto che ci sono anche altre strade da seguire diverse dalla loro faticosa vita quotidiana. Dalle periferie ho portato questi ragazzi nei teatri delle città e per loro questo è stato un grande stimolo”.
Di Suor Cristina parla anche Claudia Koll (guarda il video dell’intervista), direttrice della Star Rose Academy, dove la suora fu per qualche tempo allieva: “Quando l’ho vista recitare ho capito che aveva talento e l’ho invitata a studiare perché il talento da solo non basta”.
“Ricordo che quando mi comunicò di farsi suora rimasi sorpresa. È vero che non stava più sul palco, cercava di evitarlo. E stava sempre di più in cappella. Poi un giorno mi disse: ho deciso di consacrarmi. Fu una notizia che non mi aspettavo”. “E’ venuta in Accademia, di nascosto. Era serena, contenta, parlava semplicemente come sempre”.