The Voice, Rai contro Rtl. Dagospia: “Gubitosi e il milione a sua insaputa”

Pubblicato il 11 Marzo 2013 - 15:37| Aggiornato il 20 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Monta la polemica in casa Rai su The Voice of Italy, considerato il programma di punta della stagione primaverile di Rai2 che ha esordito giovedì sera. Il sito di gossip Dagospia parla di “un milione a puntata di investimenti all’insaputa del dg Luigi Gubitosi”.

A farne un caso era stata la decisione da parte della Rai di non acquistare i diritti radiofonici del nuovo programma musicale,lasciandoli di fatto a Radio Rtl 102.5 e sabotando così le tre reti radiofoniche di Viale Mazzini. La decisione aveva suscitato l’ira dei giornalisti Radio Rai che hanno subissato il dg di mail chiedendo spiegazioni: “Perché mai favorire una concorrente a danno delle radio dell’azienda?”.

Ma dopo giorni di polemiche, scrive Dagospia, la risposta di Gubitosi è di gran lunga peggiore rispetto alle attese: “Potrà sorprendervi ma non sono al corrente di tutto quello che avviene in Rai“, scrive Gubitosi che tira in ballo anche il responsabile di Rai 2 Angelo Teodoli. “In funzione della loro rilevanza una serie di temi sono delegati ai direttori e questi, a loro volta, li possono delegare ai loro capistruttura. E i programmi sono gestiti generalmente dai direttori di Rete”, ha proseguito Gubitosi.

Il dg mette le mani avanti, se non fosse che la notizia della partnership era nota già dallo scorso dicembre e,  senza mettere in dubbio la buona fede dei piani alti, risulta piuttosto curioso che lui, in quanto direttore generale, non ne sapesse proprio nulla. Si domanda Dagospia:

E’, dunque, irrilevante definire la strategia di comunicazione e il partner di un programma tv, che comporta un investimento di oltre un milione di euro a puntata, peraltro di soldi pubblici? Chi ha in Rai il potere di firmare un accordo del genere a parte il direttore generale? Chi sta coprendo Gubitosi? E perchè lui, che ordina audit su tutto, anche sulla base di denunce anonime, non ha ancora aperto un’indagine interna su una palese operazione contraria agli interessi aziendali?