Tiziana Cantone, caso riaperto grazie a team di esperti Usa Tiziana Cantone, caso riaperto grazie a team di esperti Usa

Tiziana Cantone, caso riaperto grazie a team di esperti Usa. La Procura: “Cancellata la memoria di telefono e tablet”

La mamma di Tiziana Cantone, la ragazza che si uccise perché vittima di revenge porn, rivolge delle accuse importanti: “Prove cancellate”.

Una ferita ancora aperta quella della mamma di Tiziana Cantone, la giovane vittima di un caso di revenge porn di qualche anno fa.

Maria Teresa Giglio, ospite di Storie Italiane, ha parlato della riapertura delle indagini sul caso della figlia, morta suicida nel 2016.

Tiziana Cantone si tolse la vita in seguito alla diffusione in rete di alcuni video che la ritraevano durante un rapporto sessuale.

“Devo ringraziare un team di esperti americani grazie ai quali ho potuto presentare un esposto molto complesso contenente tutte le prove da loro raccolte” ha dichiarato.

“Questi esperti lavorano per l’individuazione di contenuti caricati in rete illecitamente, senza il consenso dei diretti interessati”, ha aggiunto.

“A distanza di quattro anni, la Procura di Napoli Nord non mi ha ancora fatto il nome di un solo colpevole nonostante per mia figlia siano stati lesi tutti i diritti inviolabili: privacy, stalking, furto di identità”.

Assistita dal suo legale, presente in studio, la signora ha dichiarato inoltre: “In Italia il revenge porn è diventato reato solo da poco, anche grazie alla mia battaglia, ma in America lo era già da vent’anni”.

Caso riaperto grazie a team di esperti Usa

Dagli Usa è arrivato un aiuto nell’identificazione dei soggetti che, anche dopo la morte della ragazza, hanno continuato a infangarne l’immagine e la memoria.

Sarebbero stati 103 i responsabili che hanno perpetrato l’opera di diffusione dei filmati incriminati. E per loro, molto presto, potrebbe arrivare un verdetto pesante.

Pproprio la madre di Tiziana ha presentato a luglio un esposto in Procura basato su una perizia di esperti informatici americani sul cellulare e l’iPad della figlia.

I due dispositivi sono stati sequestrati la sera del ritrovamento del corpo della giovane.

“L’iPad è risultato resettato e quindi cancellata e definitivamente persa ogni attività svolta da Tiziana Cantone su quel dispositivo. Anche la messaggistica Whatsapp risulta mancante” si legge nell’esposto presentato in Procura.  

Grazie all’analisi gli esperti sono riusciti a determinare il giorno in cui le memorie sono state formattate e con quali procedure sono state manomesse.

“All’interno dell’iPhone la sim non sarebbe quella originale usata da Tiziana Cantone, ma una copia bianca, ovvero vuota e mai utilizzata, non associata ad alcun numero telefonico”.

“Non lotto solo per mia figlia, perché Tiziana non me la ridarà più nessuno. Lotto anche per tante altre ragazze” ha dichiarato la signora.

“Indagini fatte male fin dal primo giorno. – ha concluso -. Tutta la sofferenza che mi porto dentro da quando Tiziana ha lasciato questa terra, deve avere un senso”. (fonte STORIE ITALIANE)

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