Tv, Capparoni: Dico addio al mio 'Rex' più umano e ironico

ROMA, 13 GIU – Dopo il trionfo a Ballando con le stelle, Kaspar Capparoni torna da domani alle 21.20 su Rai1, in 12 episodi per sei serate, con la terza stagione di Rex diretta da Marco Serafini, versione italiana della fiction tedesca venduta in tutto il mondo. Sara' l'ultima con l'attore, nei panni del commissario Lorenzo Fabbri, che porta avanti le sue indagini insieme al suo abilissimo pastore tedesco.

''Ho cercato di rendere in questi anni la serie di Rex piu' umana e ironica pensando un po' ai primi Bond, dove con una battuta si sdrammatizzavano le situazioni piu' incredibili – spiega Capparoni -. Il mio personaggio l'ho voluto piu' simpatico e fallibile e ho fatto in modo che tra lui e il cane ci fosse un rapporto vero, di grande amicizia, anche con alti e bassi. Penso che cosi' la formula si sia molto svecchiata e il pubblico ci ha dato ragione. E' un'impronta che in questa terza serie (interpretata, fra gli altri, da Fabio Ferri, Augusto Zucchi e Pilar Abella) c'e' piu' che mai. Per la quarta invece i produttori sono voluti tornare alle dinamiche originali, e io per coerenza ho detto no (lo sostituira' nella quarta serie, Ettore Bassi, ndr). La scena della morte di Fabbri, che andra' in onda all'inizio della quarta serie, Capparoni l'ha girata un anno e mezzo fa: ''La cosa piu' difficile e' stata dire addio ad Henry, il pastore tedesco che interpreta Rex. La mia casa e' piena di foto con lui, non solo mie, ma anche dei miei figli. Ogni tanto chiamo la sua addestratrice Teresa Ann Miller, per vedere come sta in videochiamata''. Capparoni comunque e' gia' al lavoro su due nuovi progetti, che dovrebbero essere coprodotti con l'estero. Quello a cui tiene di piu' e' Il cavaliere di cristallo, la miniserie per Rai1, tratta dal libro omonimo di sua zia Lucilla Capparoni (edito da Progetto Cultura), dedicato alla sua vita con il marito Piero (scomparso qualche anno fa), uomo di grande cultura, campione di polo italiano, che a 35 anni cadde da cavallo, rimanendo paralizzato. ''E' una storia straordinaria – sottolinea l'attore -. Un inno alla vita. Racconta con grande forza la capacita', anche attraverso un spirito sempre positivo e l'ironia, con cui mio zio e' riuscito a costruirsi una seconda vita, piena, anche quella, di gioie. Era lui che dava coraggio agli altri, e' stato un'icona per la nostra famiglia. La miniserie vuole riflettere questo suo spirito, raccontare la sua storia senza il solito approccio da melodramma annacquato tipico di tante nostre fiction. Il regista non e' ancora deciso: ci sono due o tre nomi, tutti di alto profilo''. Capparoni inoltre e' fra i cosceneggiatori di una serie lunga per Mediaset che dovrebbe interpretare con Sergio Assisi e Luca Ward (gia' suoi compagni di set in Capri). Protagonisti della serie due personaggi, diversi come il giorno e la notte, costretti a lavorare insieme: ''Saranno storie divertenti e avvincenti. Penso che la gente si sia annoiata a vedere i problemi in tv. C'e' voglia di tornare a sognare, con episodi da 50-60 minuti spensierati non appesantiti da trame tutte uguali''.

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