Ugo Tognazzi chi era, dove e quando è nato, causa morte, dove e quando è morto, moglie, figli, casa

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di Alberto Francavilla
Pubblicato il 17 Marzo 2022 - 20:15 OLTRE 6 MESI FA
Ugo Tognazzi chi era, dove e quando è nato, causa morte, dove e quando è morto, moglie, figli, casa

Ugo Tognazzi chi era, dove e quando è nato, causa morte, dove e quando è morto, moglie, figli, casa (Foto Ansa)

Ugo Tognazzi chi era, dove e quando è nato, causa morte, dove e quando è morto, moglie, figli, casa. Uno dei più grandi attori italiani di sempre, capostipite di quella che è diventata una vera e propria dinastia del cinema di casa nostra.

Dove e quando è nato, dove e quando è morto, età della morte, causa morte, la biografia di Ugo Tognazzi

Ugo Tognazzi è nato a Cremona il 23 marzo 1922. Era del segno zodiacale dell’Ariete. E’ morto a Roma il 27 ottobre 1990. Quando è morto aveva dunque 68 anni

A causa della professione del padre Gildo, ispettore di una società di assicurazioni, vive gli anni dell’infanzia in varie città per tornare poi, nel 1936, nella natìa Cremona. In seguito trova lavoro come ragioniere nel salumificio Negroni. Nel tempo libero recita in una filodrammatica del dopolavoro aziendale, ma l’esordio teatrale era già avvenuto al teatro Donizetti di Bergamo, a soli quattro anni. Durante la seconda guerra mondiale viene chiamato alle armi e si dedica a organizzare spettacoli di varietà per i commilitoni.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 ritorna a Cremona dove lavora come archivista ma subito dopo viene arruolato nella marina della Repubblica sociale prestando servizio nel Ponente ligure. Nel 1945 la passione per lo spettacolo lo induce ad abbandonare il primitivo lavoro e a trasferirsi a Milano dove partecipa a una serata per dilettanti tenuta al Teatro Puccini, grazie alla quale viene scritturato dalla compagnia teatrale di Wanda Osiris. Nel 1950 esordisce al cinema con un film diretto da Mario Mattoli, I cadetti di Guascogna, al fianco di Walter Chiari. Nel 1955 partecipa al film La moglie è uguale per tutti, dove peraltro non recita con la propria voce ma è doppiato da Carlo Romano.

Negli ultimi anni si ammalò di depressione. Morì nel sonno a 68 anni per emorragia cerebrale, il 27 ottobre 1990 a Roma. È sepolto nel cimitero di Velletri.

Moglie, figli (illegittimi e non), casa vecchia, la Tognazza, la vita privata di Ugo Tognazzi

Nel 1954 Tognazzi s’innamorò di una ballerina britannica di origine irlandese della sua rivista, Pat O’Hara, dalla quale ebbe il figlio Ricky, ma con la quale non si sposò mai. La relazione finì nel 1961, quando conobbe Margarete Robsahm, attrice norvegese sua partner ne Il mantenuto, e che sposò nel 1963. L’anno seguente nacque Thomas, che divenne produttore e regista; con Margarete, Ugo visse tre anni, tra l’Italia e la Norvegia.

Si sposò quindi nel 1972 con l’attrice Franca Bettoja, conosciuta nel 1965. I due vissero a Velletri in una grande casa poi aperta al pubblico per iniziative culturali ed ebbero due figli, Gianmarco nel 1967 e Maria Sole nel 1971. I figli precedenti sono sempre stati di casa, soprattutto Ricky, mentre Thomas, che continuava a vivere con la madre Margarete, ha fatto sempre la spola tra l’Italia a la Norvegia per unirsi a loro.

A Velletri “l’Associazione Culturale Ugo Tognazzi” ha deciso di realizzare una casa museo, ma anche un luogo di accoglienza per eventi privati, culturali ed enogastronomici, nella sua residenza. Residenza chiamata da sempre “Casa Vecchia” da lui e dagli amici, che erano soliti frequentarla.

“Casa Vecchia” è collocata all’interno della tenuta “La Tognazza“, che l’attore aveva acquistato nei primi anni 60, nelle campagne di Velletri dove ha vissuto fino alla sua scomparsa nel 1990 e dove la famiglia Tognazzi mantiene ancora oggi la propria residenza.

Ugo Tognazzi e la passione per la cucina

Ugo Tognazzi era un grande appassionato di cucina, adorava cucinare e preparare cene per parenti e amici. Egli stesso dichiarò più volte di “avere la cucina nel sangue”, e che avrebbe preferito diventare un grande esperto culinario piuttosto che essersi dedicato alla carriera di attore, infatti, spesso ironicamente definiva la recitazione una sorta di hobby rispetto alla cucina.

In egual modo amante di cibi genuini o pietanze raffinate, aveva dell’arte culinaria un concetto romantico e nostalgico, ricercando antichi sapori. Per lui la cucina era vera espressione culturale, accanto dunque agli ingredienti rivestivano grande importanza gli utensili, i piatti, le decorazioni, i nomi dei cibi e naturalmente i compagni a tavola. Fu anche autore di un libro di ricette intitolato Il rigettario. Fatti misfatti e menu’ disegnati al pennarello, edito dalla Fabbri Editori nel 1978, e di vari altri libri di cucina..