Vieni da Me, Enrico Bertolino: “Nei locali di cabaret a volte ci pagavano dopo i camerieri”

Vieni da Me, Enrico Bertolino: "Nei locali di cabaret a volte ci pagavano dopo i camerieri"
Enrico Bertolino a Vieni da Me

ROMA – Enrico Bertolino è stato ospite di Vieni da Me. Intervistato da Caterina Balivo ha parlato della sua vita privata e professionale durante “La Cassettiera”. “Finito di fare il militare, in aeronautica, dovevo lavorare nell’azienda di mio padre ma visto che era un lavoro massacrante decisi che non volevo fare quello e quindi ho portato il curriculum in sette banche. Alla fine una mi ha chiamato. Ho lavorato undici anni in banca, uno in intero in Inghilterra” racconta il comico e conduttore.

Dopo aver fatto la gavetta facendo il cabaret arrivò la grande occasione con Zelig: “Sono andato a fare il provino e alla fine mi hanno detto: bravo, ma tieniti il tuo lavoro in banca perché la televisione non dà futuro e non hai la faccia da comico. Io quel provino lo feci davanti al pubblico e uscendo, mi passa accanto un signore con un maglione bianco e dice agli altri di tenermi. Era Enzo Iacchetti e a lui devo davvero tanto“, confessa. Poi un piccolo aneddoto: “Quando lavoravo nei locali venivo anche pagato con assegni post datati. Pagavano prima i camerieri e poi noi artisti. Nel nostro ambiente a volte ti devi trovare nel posto giusto al momento giusto”.

Natasha Stefanenko, tra i tanti colleghi che Bertolino ha avuto in carriera, è quella che occupa un posto speciale nel suo cuore: “Natasha è una parte della mia vita. Quando lavoravamo insieme, lei allattava sua figlia e mi diceva di entrare in camerino e io dicevo di no perché ero comunque un essere umano”.

Fonte: VIENI DA ME.

 

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