Vieni da Me, Franco Gatti e la morte del figlio: “Lo sento ancora vicino a me”

Franco Gatti a Vieni ad Me
Franco Gatti nello studio di Vieni da Me

ROMA – Intervistato da Caterina Balivo, ospite nello studio di Vieni da Me, c’è Franco Gatti, il “baffo” dei Ricchi e Poveri.

“Prima dei Ricchi e Poveri – racconta – ho fatto parte di un altro gruppo musicale, i Jazz, un gruppo che ha anche avuto molto successo a Genova e in Liguria. Il gruppo poi si è sciolto e piano piano sono nati i Ricchi e Poveri”.

Com’è nato il nome Ricchi e Poveri? “Tutto merito di Franco Califano. Ce lo fece conoscere un amico genovese”.

Poi Gatti racconta un aneddoto: “Nel 1970 presentammo La prima cosa bella al Festival di Sanremo, tornammo a casa e sull’autostrada fummo fermati dalla polizia. Noi avevamo una vecchia macchina scassata. Ma quando scesero gli agenti ci dissero: ragazzi, siete fortissimi”.

“La prima cosa bella doveva cantarlo Gianni Morandi ma si rifiutò. Nel 1981 Gianni poi non volle neanche fare Che sarà. Aveva altre cose in testa Gianni evidentemente. Forse voleva solo andare a comprare il latte”.

Le imitazioni di Noschese? “Lui è stato veramente un grande. Per noi è stato un onore. Ci siamo sentiti davvero importanti con le sue imitazioni”.

Avete anche lavorato con Raimondo Vianello. “Una esperienza bellissima. Sandra e Raimondo, due persone eccezionali”.

1981 è l’anno di Sarà perché ti amo. 

“Fu un grande successo internazionale. A Sanremo arrivammo quinti ma il disco fu un successo clamoroso in tutta Europa”.

Capitolo famiglia. Franco Gatti nel 2013 ha perso un figlio ma dice di sentirlo ancora vicino:

“Mio figlio Alessio lo sento ancora vicino – racconta – era molto allegro e sveglio. Imparò a suonare benissimo il pianoforte in un solo anno. Suonava anche il violino. Lo sento ancora vicino a me. Dopo un’intervista in Rai ricordo che trovai una piuma per terra. Secondo me fu un segnale. Credo che ci rincontreremo. Lo spero”.

“Dopo la morte di mio figlio – spiega – ho deciso di fermarmi con la musica e di lasciare i Ricchi e Poveri”.

Fonte: Vieni da Me.

 

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