Vieni da Me, Luca Barbareschi: “A sette anni sono stato vittima di abusi”

Vieni da Me, Luca Barbareschi
Vieni da Me, Luca Barbareschi

ROMA – Luca Barbareschi è stato ospite di Vieni da Me. L’attore, intervistato da Caterina Balivo, ha aperto i cassetti della sua memoria raccontando vita privata e professionale.

Sulla sua infanzia: “Mio padre era un partigiano e con mia madre decisero di emigrare in Uruguay. Mamma già era incinta di me. Tornai in Italia che avevo appena iniziato le elementari. Poi mia madre scappò a Roma con un uomo e portò via mia sorella, l’ho rivista solo anni dopo. Una volta per rivederla finsi un attacco di appendicite, ma lei non si presentò”.

Sulla carriera nello spettacolo: “C’eravamo tanti amati fu un successo nato per caso. Io stavo vedendo la finale di Coppa Campioni tra Milan e Steaua, quando sbagliai il nome di un calciatore rossonero. Fatma Ruffini allora, che era lì con me, mi disse che ero perfetto per la televisione. E aveva già pronto il programma da farmi condurre. Fu un successo, l’unico format che fu acquistato negli Stati Uniti”.

Poi Barbareschi raccconta di essere stato vittima di abusi se**uali: “Sono stato abusato per due anni da un sacerdote in collegio. Avevo sette anni e lui si è approfittato della mia condizione, ero contento delle sue attenzioni perché ero un bambino solo. Qualche anno fa sono andato a trovarlo per perdonarlo. Lui sosteneva di non ricordasi di nulla, ma io ho voluto fare questo gesto per rompere questa catena di errori e orrori. Il rancore non porta nulla, l’unica cosa che funziona è l’amore”.

Poi spiega di essere stato salvato dalla sua attuale moglie, Elena, e da uno psichiatra: “Per tutta la vita pensi di essere tu ad essere il colpevole, io l’ho pensato fino a 10 anni fa. Penso che vedrò il mio psichiatra tutta la vita, perché non si guarisce mai dall’autodistruzione”. (fonte VIENI DA ME)

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