Virginia Raffaele-Bianca Berlinguer, la saccente democratica: “Chi alle giostre con Pertini? Io!”

Virginia Raffaele-Bianca Berlinguer, la saccente democratica: "Chi alle giostre con Pertini? Io!"
Virginia Raffaele-Bianca Berlinguer, la saccente democratica: “Chi alle giostre con Pertini? Io!”

ROMA – Virginia Raffaele per ora non ha riproposto Maria Elena Boschi nel suo televisivo “Facciamo che io ero”. Il pubblico della televisione glielo chiede come il pubblico del teatro a suo tempo chiedeva alla “sciantosa” la “mossa”. Aspettando che Virginia incarni il resistibile fascino di Maria Elena (in questo singolare paese che ha perso ogni misura è toccato alla Boschi vedersi investita niente meno che del ruolo e status della sex simbol), pochi, comunque meno di quanti la circostanza meritasse si sono accorti e hanno apprezzato come e quanto la Raffaele abbia “centrato” un’altra donna nota e presente nella vita pubblica italiana.

Non potrebbero essere più distanti tra loro, eppure una qualche comune sorte le lega: entrambe sono oggetto di condivisa…esagerazione. Davvero troppa grazia nell’assegnare alla Boschi il ruolo della femme fatale (e un modo indiretto per sminuirla e offenderla) e davvero troppa grazia nell’assegnare a Bianca Berlinguer il ruolo di bandiera e Giovanna d’Arco della sinistra.

Sì, proprio Bianca Berlinguer. Di lei si è potuto leggere sui giornali a suo tempo che a lei si pensava come candidato sindaco della sinistra a Roma. Di lei si è potuto leggere sui giornali (e forse è davvero venuto in mente a qualcuno) come possibile candidato premier della sinistra. Di lei si è letto ad abbondanza come vittima della repressione e pressione governativa. Talmente repressa ed emarginata che più o meno ogni sera è in onda e pure ogni tardo pomeriggio. Come se a Giovanna d’Arco come rogo avessero dato un castello, una tenuta, un parco e tre pubbliche e magnifiche feste a settimana.

A centrare, cogliere il divario tra la narrazione corrente a sinistra (e nel giornalismo e nella politica) di Bianca Berlinguer e la più prosaica realtà della stessa Berlinguer, è arrivata la parodia della stessa messa in scena e in onda appunto da Virginia Raffaele. L’intuizione e l’osservazione si sono unite nella testa della Raffaele e hanno dato anima a ciò che era nella cose ed ecco che appare la saccente democratica, se non una categoria dello spirito di certo un ideal tipo della sinistra.

Nella parodia il grottesco appare ovviamente come tale, grottesco. Ma non  innaturale. Santificata da una direzione del Tg3 lunga sette anni ma narrata come fossero stati sette giorni perché avrebbe dovuto essere eterna per essere giusta e democratica, la saccente democratica si sente in diritto democratico di tutto sapere avendo tutto orecchiato e di democraticamente stabilire in solitaria seduta chi democratico è chi no. Quindi la conduttrice di Carta Bianca nella versione della Raffaele concede agli ospiti diritto di democratica parola solo se omaggiano e ossequiano l’informazione democratica. E chi è l’informazione democratica? Lei, solo lei, nessun altra come lei: Bianca Berlinguer.

Che infatti nella parodia domanda e nella risposta si esalta e bea: “Chi andava alle giostre con Sandro Pertini? Io!…Chi ha diretto il Tg3? Io!…Chi è Carta Bianca? Io!”. Parodia, certo. Ma qualcuno a Bianca Berlinguer che lei era il presidio e il metro dell’informazione democratica glielo ha detto davvero e che lei poteva essere il simbolo e la bandiera e forse pure il candidato della sinistra pure qualcuno glielo ha detto e lei ci ha creduto sul serio e questa, per quanto faccia sorridere, è stata ed è realtà, non parodia.

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