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YOUTUBE Miriana Trevisan e le molestie: “Facciamo spettacolo, non siamo putt***”

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Miriana Trevisan e le molestie: “Facciamo spettacolo, non siamo putt***” (Foto Instagram)

ROMA – Miriana Trevisan in lacrime torna sulla sua denuncia di molestie da parte di un regista: “Facciamo spettacolo, non siamo putt***”.

La showgirl, ex ragazza di Non è la Rai e velina di Striscia la notizia, è intervenuta durante la conferenza stampa alla Camera promossa dal gruppo di Possibile di Pippo Civati con la deputata Beatrice Brignone, e ha accusato giornalisti e politici di non voler andare a fondo alle accuse:

“Mi chiedete perché non ho fatto i nomi. Invece sono io che vi chiedo perché oggi nessuno offre protezione? Dovrei forse immolarmi? Non sono invece la politica e il giornalismo che dovrebbero accompagnare le denunce? Nessun giornalista in questa settimana mi ha chiesto di fare i nomi, però si sono divertiti con questa pseudopornografia dei racconti, si sono divertiti cercando scheletri nell’armadio di Asia Argento”. 

Sul suo caso, in particolare, Miriana Trevisan ha detto:

“Non è una battaglia che posso fare da sola. Non è normale, le ragazze non si devono difendere da sole, non è vero che nel mondo dello spettacolo funzioni sempre così. Io credo che si possa cambiare, voglio dare una speranza a tutti. Lo scandalo deve essere una scintilla, un’opportunità per cambiare il paradigma.La politica non può permettersi di far vivere nella muffa questi funghi velenosi. La politica ci vuole aiutare o no? Non può permettere che la donna venga normalizzata come merce di scambio: non c’entra nulla con la paura di corteggiare le donne, io parlo di abuso di potere che non può più essere tollerato. Alla politica domando: ci gettate nel fuoco o ci aiutate?”,

ha detto quasi tra le lacrime. 

“Queste denunce non vanno banalizzate solo perché vengono dal mondo dello spettacolo, come se avessimo scelto di fare le puttane e non di fare arte, spettacolo. Io avrei voluto fare i nomi, ma ci sono muri davanti, sto sentendo silenzio intorno a me: mi sembra che su questa questione ci sia un fuggi fuggi generale, tanta gente che scappa invece di proteggere delle persone fragili”.

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