COLOMBO – Le Spa e i centri benessere degli hotel di lusso delle Maldive sarebbero''luoghi di prostituzione''. Percio' dovrebbero essere chiusi, secondo un piccolo partito integralista islamico che negli ultimi giorni tanto ha fatto, protestato e minacciato finche' non e' riuscito a costringere il ministero del Turismo a dare l'ordine: tutti gli alberghi dell'arcipelago, paradiso turistico di relax e natura nell'Oceano Indiano, non possono piu' offrire i loro servizi ai clienti.
Un responsabile governativo lo ha fatto sapere oggi, spiegando che tutti gli hotel situati sulle 1.192 isole coralline delle Maldive hanno ricevuto oggi la disposizione di non offrire piu' trattamenti estetici ai loro clienti. L'ordine – ha detto il responsabile chiedendo di rimanere anonimo – ha effetto immediato. All'origine della 'stretta moralizzatrice' c'e' il partito d'opposizione Adhaalath, movimento religioso conservatore che la settimana scorsa nella capitale Male' aveva organizzato una serie di manifestazioni denunciando le Spa come ''luoghi di prostituzione''.
Secondo la fonte, si tratta di un pretesto per ''tentare di mettere in crisi il governo'', dopo che non piu' di una settimana fa il presidente Mohamed Nasheed aveva fatto appello a tutti i partiti per un Islam ''tollerante'' in un Paese che conta 330.000 abitanti, tutti musulmani per legge. In particolare, Nasheed aveva chiesto ai suoi concittadini di rigettare l'estremismo religioso e di dare il loro appoggio all'Islam tradizionale, piu' liberale, praticato da secoli nelle Maldive. Il turismo e' la piu' importante fonte di reddito per l'economia dell'arcipelago, porta grandi quantitativi di valuta straniera e da' occupazione a buona parte della popolazione. Quest'anno nei vari resort e hotel, dai piu' economici a quelli dotati di ogni comfort (ce n'e' anche uno con la sala da pranzo ancorata sul fondo dell'oceano) i turisti che hanno soggiornato per almeno una settimana – ma ce ne sono che restano anche per un mese – sono stati piu' di 850.000.
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