ROMA – Mille euro al mese: una pensione o un reddito col quale un pensionato o una giovane coppia in Italia stentano ma in Thailandia – per esempio – scialano.
Il fenomeno dei “nonni in fuga” riguarda 400 mila persone (dati della società italiana di gerontologia e geriatria) che hanno già lasciato l’Italia non tanto alla ricerca di un Buen Retiro ma perché non possono più permettersi cure sanitarie. Oltre 270 mila “nonni fuggitivi” percepiscono pensioni dai 650 ai 1000 euro, circa 130 mila fra i 1000 e i 1500 euro.
Ecco una breve guida a quei punti del mappamondo dove potete scappare, incassando la pensione lorda, comprandovi casa con poco, pagando pochissime tasse. Paradisi low tax e low cost, insomma.
Fa da Cicerone Paola Dezza sul Sole 24 Ore. Un paradiso low tax non lontano sono le Isole Canarie:
“Vicino a noi le isole Canarie, in quanto territorio spagnolo, godono dell’essere parte dell’Unione Europea, ma beneficiano di un regime fiscale ridotto. I pensionati Inps italiani che risiedono nell’arcipelago ricevono lorda la pensione italiana – contributiva (non complementare o integrativa) -, non decurtata delle imposte regionali, comunali (con esclusione di eventuale Imu) e Irpef. Qui si compra un bilocale con 80mila euro. Una villetta nel campo da golf costa 200mila euro. Il clima è sempre tra i 20 e i 30 gradi, e non esiste riscaldamento in casa. Il costo della vita? Il diesel costa circa 1 euro, 1,1 euro la benzina, l’Iva è al 7%, ma più bassa sui generi alimentari, il carrello della spesa costa il 30% in meno che in Italia”.
Per le giovani coppie e i pensionati anche Spagna (di cui le Canarie fanno parte) e Portogallo sono mete ambite: anche lì i nonni possono incassare la pensione lorda.
A Cipro, dove chi ha risparmiato una vita vede tassati solo del 5% dividendi e rendite, le tasse sulla casa vanno dallo 0,6% all’1,9%, più 1,5% di tassa municipale.
Cambiando continente, c’è chi si va ad aprire un bed & breakfast nella Repubblica Dominicana (Santo Domingo), in Centro america, c’è chi prende casa in Thailandia, estremo Oriente:
“I prezzi a Phuket si aggirano sui 1.500 euro al mq (2mila euro per il nuovo) e si paga una tassa annuale di proprietà dello 0,1% per le residenze. Il costo della vita è molto basso, 0,50 centesimi una baguette e 0,80 centesimi di euro un litro di benzina”.
Paola Dezza ha intervistato Massimo Dallaglio, creatore di Mollotutto.com, un sito che dal 1998 aiuta gli italiani in “fuga”:
«Con Viaggiulisse.com ti diciamo dove puoi ricevere un visto permanente, inserendo i parametri personali, rendita, capitale, età (perché spesso sono richiesti una pensione minima mensile che varia da Stato a Stato o un capitale iniziale, ndr). I Paesi più cliccati sono Brasile, Capoverde, Panama, Argentina, Thailandia, Australia, Antigua, Venezuela, Belize, Ecuador».
«Qui la vita costa il 25% meno che in Italia – dice Amedeo Sorrentino, velista e oggi imprenditore a Panama –. I pensionati sono esenti da tasse per dieci anni e godono di una tessera che sconta tutto del 10-15%. Ma arrivano anche molti giovani da tutto il mondo in cerca di lavoro perchè non c’è burocrazia e le tasse sono basse».
E in Venezuela? È più rischioso, ma il carrello della spesa settimanale costa 50 euro e una cena al ristorante 9 euro a persona. «Per i pensionati ci sono agevolazioni per avere il visto di residenza e sanità all’altezza – dice Guido Rabà, guida in loco per Mollotutto.com, che vive alla Isla de Margarita –. Il costo di una casa con due camere e due bagni, con terrazza sull’oceano a Porlamar costa circa 60mila euro in condomini con piscina, portineria 24 ore e campo da tennis». Molti i giovani che emigrano in Australia, «più cara ma offre grandi possibilità di lavoro» dice Mauro Ceccarelli di Australia Way, società che aiuta chi vuole trasferirsi nel Paese.
Poi c’è il Nordafrica, terra di rischi e di opportunità
“Chi vuole trasferirsi qui deve mettere in conto di spendere per la casa da 650 a 1.700 euro al mq. A Marsa Alam e Hurghada i prezzi viaggiano tra i 500 e i 1.000 euro. In Egitto una piccola attività imprenditoriale è tassata sugli utili del 10-15%. E il costo della vita? Una cena in un buon ristorante di pesce costa 15-20 euro, la benzina 0,20 euro al litro. «Ma è l’instabilità politica a bloccare il lavoro. Siamo stati fermi da metà agosto fino a metà novembre» dice Pini. Anche Tunisia e Marocco vivono una fase complessa. Ad Hammamet i prezzi variano dai 1.000 ai 2.100 euro al metro, a Djerba dai 630 ai 1.200 euro”.
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