Tirrenia, caos traghetti: la precettazione non fermerà lo sciopero

Turisti in fibrillazione per lo sciopero dei traghetti Tirrenia annunaicto per i prossimi 30 e 31 agosto. La precettazione, infatti, non fermerà il blocco totale della flotta, perchè Tirrenia non ha più i soldi per pagare gli stipendi di circa 4 mila marittimi.

Soltanto sulle motonavi Bithia e Clodia (le stesse che si sono fermate per 24 ore, il 6 e 7 agosto scorsi, a causa di un guasto che provocò il caos nel porto di Civitavecchia), sono prenotati almeno 4 mila passeggeri con centinaia di auto al seguito.

L’unico modo per evitare l’agitazione proclamata da Federmar-Cisal, Fit Cisl e Uiltrasporti, fanno sapere i sindacati, sarebbe “che il governo convochi un tavolo con azienda, commissario straordinario e lavoratori”.

“La Uiltrasporti non è disposta ad accettare alcun differimento o precettazione che vanifichi lo sciopero di 48 ore dei lavoratori marittimi di Tirrenia proclamato”, si legge in una lettera inviata al presidente della Repubblica Napolitano, “i lavoratori comunque non rispetterebbero la precettazione, vista la gravità della situazione”.

Tirrenia di Navigazione e Siremar, le due società del gruppo in fallimento, garantiscono i collegamenti tra l’Italia continentale e le isole maggiori e tra la Sicilia e le sue isole minori, durante l’intero arco dell’anno.I disagi, quindi, riguarderebbero le tratte Sardegna-Civitavecchia, Napoli-Palermo, Cagliari-Palermo-Trapani, Cagliari-Civitavecchia, Genova-Olbia, Civitavecchia-Olbia.

Anche la politica fa sentire la sua voce sul cas. L’Italia dei Valori ha minacciato di “occupare i porti” se non verranno affrontati i problemi dei lavoratori: “Reputo scandaloso che ai lavoratori della Tirrenia l’unica risposta data per evitare il blocco di 48 ore dei traghetti, indetto per il 30 e 31 agosto, sia l’ipotesi di ricorrere a strumenti come la precettazione o il differimento dello sciopero”, ha detto il senatore dell’Idv Stefano Pedica, già presente accanto ai marittimi della Tirrenia, nelle passate manifestazioni, e che sarà “presente anche per lo sciopero indetto a fine agosto”.

Sui rientri via mare pende anche la minaccia di protesta dei portuali: “Ormeggiatori, piloti e rimorchiatori saranno costretti ad iscriversi nella lunga fila di creditori della ex Tirrenia di navigazione spa, fa sapere Erasmo De Blasio, segretario della Ugl-Trasporti portuale. Cifre astronomiche non pagate dalla Tirrenia metteranno in condizione di non richiedere più la presenza dei camalli nei terminal con conseguente disdette di mano d’opera”.

Tra le tratte a rischio c’è anche quella Bari-Durazzo, oltre a quelle da e per le isole Tremiti (Termoli-Tremiti o Vieste-Tremiti).

Giuseppe Caronia, segretario generale della Uiltrasporti, prevede «notevoli disagi» per l’agitazione proclamata dal suo sindacato, tuttavia «pur consapevole dei costi per gli utenti» chiede «all’opinione pubblica non solamente comprensione, ma di non far mancare il suo indispensabile sostegno e la sua solidarietà» alla lotta dei dipendenti Tirrenia.

L’associazione per la difesa dei consumatori Telefono Blu ha avviato una procedura legale e raccoglie le segnalazioni dei passeggeri: “Per richiedere ed ottenere i risarcimenti (di circa 200 euro a persona) è necessario anzitutto inviare una raccomandata andata/ritorno alla sede di Napoli della Tirrenia  entro 10 giorni dalla data del trasporto con la richiesta dei danni patiti e le eventuali spese vive sostenute in conseguenza dei disagi”.

I legali dell’associazione predisporranno “un esposto alle Procure interessate, una lettera al ministero dei Trasporti, all’Antitrust e alla Regione Sardegna affinchè venga anzitutto garantita una libera concorrenza nel mercato dei trasporti marittimi in Sardegna ed affinchè lo scempio Tirrenia venga definitivamente risolto”.

Gestione cookie