Meno giorni di vacanza, meno estero, soggiorni piu’ brevi, destinazioni piu’ vicine a casa: un sondaggio fra 1.520 operatori del Panel di Trademark Italia, societa’ riminese di consulenza e marketing per il turismo, presenta un quadro di difficolta’ per l’industria dell’ ospitalita’ italiana. Secondo il 48,7% agosto si chiudera’ in perdita rispetto allo scorso anno, mentre il 39,4% non si sbilancia e parla di stabilita’. Considerato che e’ in atto una frammentazione del tempo libero che tende a spezzare il periodo di ferie-vacanze in due o piu’ tronconi distribuiti su diverse destinazioni, e supposto che nel 2010 la meta’ degli italiani, com’e’ giudicato molto probabile, accorci la vacanza al mare di un giorno, l’ Italia balneare perderebbe – secondo Trademark Italia – almeno 16 milioni di presenze.
Stimando il fatturato medio di un giorno di vacanza in 95 euro, la perdita di giro d’affari dell’ industria dell’ospitalita’ supererebbe il miliardo e mezzo di euro. Dopo la chiusura negativa di maggio-giugno, con una perdita di fatturato tra il 9 e il 10%, e la chiusura in leggera flessione di luglio (bilancio negativo per vacanze settimanali e villaggi turistici del Sud Italia, Sicilia e Sardegna), agosto – secondo l’analisi di Trademark – vede un’Italia balneare, montana e lacustre ”scarica o parzialmente scarica” fino alla data di ieri, per riempirsi tra l’8 e il 20 agosto.
Per quanto riguarda la concorrenza delle destinazioni internazionali, Trademark sottolinea la contrazione dei viaggi all’estero, con una riduzione del 15% delle partenze per le destinazioni extra mediterranee. Ed e’ definito ‘drammatico’ il bilancio degli appartamenti turistici in affitto, dopo un 2009 pessimo: la congiuntura negativa vale per tutte le coste ma soprattutto per quelle del nord Adriatico, della costa Ionica e della Sardegna.