Viaggi all’estero a Pasqua, si può anche da una zona rossa: i Paesi dove si può andare e le regole per il rientro

A Pasqua si può partire per i viaggi all’estero, anche da una zona rossa. La conferma arriva da una nota del Ministero dell’Interno. Ecco dove possono andare gli italiani in Europa e nel mondo e le regole, valide fino al 6 aprile, da rispettare al rientro dalle vacanze. 

Covid e viaggi all’estero a Pasqua: gli spostamenti consentiti

Se magari non si può uscire dal proprio comune in zona rossa o non è possibile spostarsi di Regione in Regione, invece si può prendere un aereo per un Paese straniero. Anche durante le vacanze di Pasqua, quando tutta Italia sarà rossa. Un paradosso.

Una nota del Ministero dell’Interno delle ultime ore, su richiesta di chiarimento avanzata da Astoi Confindustria Viaggi, ha spiegato la normativa riguardo gli spostamenti all’estero in vista delle nuove limitazioni. Anche in zona rossa e arancione è quindi possibile spostarsi per raggiungere l’aeroporto di partenza. Bisogna, però, essere muniti di autocertificazione. 

Viaggi all’estero: i Paesi dove si può andare

Attualmente gli spostamenti da/per l’estero sono regolati dal Dpcm del 2 marzo 2021, in vigore fino al 6 aprile 2021. Il Dpcm si basa sull’allegato 20, che divide in cinque elenchi – A, B, C, D, E – i Paesi in cui è possibile viaggiare, in base al rischio epidemiologico e agli obblighi da rispettare al rientro in Italia.

Gli elenchi vengono aggiornati con apposita Ordinanza adottata dal Ministro della Salute (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale), di concerto con il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

  • Elenco A (senza limitazioni) – Repubblica di San Marino, Stato della Città del Vaticano.
  • Elenco B – Stati e territori a basso rischio epidemiologico, individuati, tra quelli di cui all’elenco C, con ordinanza adottata ai sensi dell’articolo 6, comma 2.

Viaggi all’estero consentiti ma con tampone e quarantena

Elenco C (consentiti senza necessità di motivazione). Al rientro in Italia, oltre a compilare un’autodichiarazione, è obbligatorio sottoporsi a test molecolare o antigenico 48 ore prima della partenza. Coloro che rientrano dai Paesi dell’elenco C senza presentare un’attestazione relativa al test molecolare o antigenico prescritto, sono sottoposti a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria.

  • Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

Viaggi all’estero consentiti fuori dall’Europa

I viaggi per turismo, dall’agosto del 2020, sono possibili anche in alcuni Stati esteri considerati a basso rischio epidemiologico. In questo caso, al rientro in Italia è obbligatorio compilare un’autodichiarazione e sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni. Si può raggiungere la propria abitazione solo con mezzo privato.

  • Elenco D – Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Tailandia, nonché gli ulteriori Stati e territori a basso rischio epidemiologico, individuati, tra quelli di cui all’elenco E, con ordinanza adottata ai sensi dell’articolo 6, comma 2.

Dove non si può viaggiare

Tutti gli Stati che non compaiono nei precedenti elenchi rientrano nel gruppo E, che individua i territori ritenuti a maggior rischio come il Regno Unito e il Brasile.

  • Elenco E – Tutti gli Stati e territori non espressamente indicati in altro elenco.

 

 

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