Silvio Berlusconi e i primi giorni del ricovero: "Temevo di non farcela". Anche i nipotini contagiati Silvio Berlusconi e i primi giorni del ricovero: "Temevo di non farcela". Anche i nipotini contagiati

Berlusconi: “Coronavirus la prova più pericolosa della mia vita. Primi tre giorni i più difficili” VIDEO

Berlusconi e il coronavirus: “E’ stata la prova più pericolosa della mia vita. I primi tre giorni i più difficili”. Il leader di Forza Italia lo dice lasciando il San Raffaele.

Berlusconi lascia il San Raffaele e, in una breve conferenza stampa, spiega: “Coronavirus è stata una prova difficile”.

“I primi tre giorni sono stati i più difficili, grazie al cielo e ai medici del San Raffaele ho superato quella che considero la prova forse più pericolosa della mia vita”. L’ex premier lo dice in una breve conferenza stampa rilasciata fuori dall’ospedale. Sta meglio e proseguirà la convalescenza a casa. 

Berlusconi: “Anche stavolta l’ho scampata bella”

“Anche stavolta l’ho scampata bella”. Silvio Berlusconi ha espresso il suo sollievo parlando fuori dal San Raffaele dove era ricoverato per una polmonite da Covid.

“L’80 per cento delle persone oltre gli 80 anni non ce la fa”, ha aggiunto. 

Nel suo breve discorso all’uscita del San Raffaele, Silvio Berlusconi ha rivolto un “pensiero” a chi condivide con lui l’esperienza del virus e a chi lo combatte in corsia.

“Il mio pensiero va in questo momento prima di tutto ai malati Covid e alle loro famiglie – queste le sue parole –  ho condiviso l’angoscia e la sofferenza di chi sta male, dei familiari e di chi ha perduto una persona cara”.

“Il mio pensiero va naturalmente anche ai medici e al personale sanitario e alle loro famiglie che hanno combattuto questo morbo che è davvero pericoloso”.

“Molti di loro hanno dato addirittura la vita e comunque tutti si sono esposti al contagio per fare il loro dovere fino in fondo, salvando tante vite umane”.

L’ex premier ha ricordato di avere lanciato “nelle scorse settimane, prima di ammalarmi, numerosi appelli a non sottovalutare il pericolo e a mantenere alta la soglia di attenzione, a  riprendere dopo le vacanze la vita quotidiana rispettando rigorosamente le regole e le prescrizioni sanitarie”.

“Questo è un dovere verso noi stessi – ha proseguito – e verso la collettività”.

“Ho provato in prima persona che fino a quando questo virus non sarà debellato ognuno di noi, pur agendo con la più grande prudenza, è esposto al rischio di essere contagiato e contagiare gli altri”.

“Questo è tanto più grave per le persone fragili per età e condizioni di salute. Rinnovo a tutti un un appello alla responsabilità personale” (fonte: Agi, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev).

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