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Coronavirus, offre gratis la sua casa appena comprata a due infermiere di Bologna VIDEO

ROMA – A Bologna un infermiere offre la sua casa gratis agli infermieri dei reparti Covid-19. Si tratta di Alfonso Vuono, un avvocato di 31 anni. Il giovane dice: “Volevo essere utile, Bologna mostri di che pasta è fatta”.

Vuono spiega: “Ho comprato qualche mese fa una casa con la mia compagna, ovviamente con un mutuo, ma non si può rimanere indifferenti davanti tutto quello che sta accadendo e ci siamo chiesti cosa potevamo fare. Il minimo era offrire gratis quella casa a medici o infermieri chiamati a Bologna per assistere pazienti affetti da Covid-19. Se le persone si salvano è grazie a chi svolge questa professione. E’ il momento che Bologna si unisca e mostri di che pasta è fatta”.

Alfonso ha pubblicato un annuncio offrendo una casa con due camere al personale sanitario in prima linea contro l’emergenza coronavirus. La casa la offre completamente gratis fino a giugno, a due infermiere che nei prossimi giorni saranno operative nei corridoi del Sant’Orsola. A Bologna Today, Alfonso dice di voler essere soltanto utile e di non volere nulla in cambio: “Io e la mia compagna Melania non vogliamo niente, niente affitto, niente di niente, vogliamo solo essere utili in qualche modo e abbiamo fatto quello che potevamo. Adesso farò un regolare contratto di affitto in comodato d’uso gratuito, e loro si pagheranno solo le classiche bollette. Personalmente mi reputo un privilegiato perché in questo periodo, per la tipologia di lavoro che svolgo, posso stare a casa e lavorare in smart working mentre mia moglie è in maternità”.

“Noi possiamo stare comodamente tra le mura domestiche mentre c’è gente che non può farlo, che si deve alzare ogni mattina perché svolge mestieri che non possono permettersi il lavoro a distanza, e tra questi tutti i medici, infermieri e personale sanitario che combatte per salvare vite umane, e tutelare la nostra salute”.

Alfonso dice di aver dato un’occhiata in giro: “In questo periodo ci sono stanze in affitto anche a 600 euro al mese, senza contare caparre, fidejussioni e il fatto che per paura magari non le danno a personale sanitario. E così abbiamo deciso, abbiamo messo un annuncio per mettere a disposizione quella casa comprata per nostra figlia e appena arredata, nella quale ora entreranno due persone”.

Il 31enne infine lancia un appello: “Credo che tutte le persone proprietarie di case vuote dovrebbero fare lo stesso, se non ci diamo una mano adesso quando dovremmo farlo? Lo Stato sta cercando di sopperire a tante cose ma anche noi cittadini, privati, possiamo fare qualcosa. Queste persone hanno bisogno di alloggi, di case dove stare dopo turni massacranti senza vedere le loro famiglie perché magari lontane o per sicurezza. Diamoci un aiuto concreto, tutti”.

Fonte: Bologna today, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev

 

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