Coronavirus, l’Oms e le sei regole da seguire per uscire dal lockdown VIDEO

ROMA – Che l’Italia passi, in tempi brevi, alla fase 2 è ormai realtà. L’Oms mette però in guardia sui rischi del coronavirus, spiegando che l’epidemia non si è affatto arrestata, e stila sei regole da seguire per uscire dal lockdown. Si tratta di sei “comandamenti” che l’Italia e gli altri paesi devono assolutamente seguire in questa fase.  

Innanzitutto, spiega l’Oms, il Covid-19 “si diffonde rapidamente ed è dieci volte più mortale del virus responsabile dell’influenza del 2009”. Per questa ragione, ed è anche la prima delle sei regole da seguire, bisogna quindi “tenere sotto controllo la diffusione del virus”.

In Italia, dopo oltre un mese di quarantena i risultati si cominciano a vedere. Dopo Pasqua, anche Pasquetta vede infatti calare la curva dei nuovi casi, che passa da 4.092 a 3.153. Il dato più basso dal calo record del 7 aprile in cui si registrarono solo 880 contagi in più.

La secondo regola invita a “rilevare, testare, isolare e tracciare ogni contatto Covid”.  Di tamponi, in Italia se ne fanno il doppio rispetto a marzo ma la media di 50mila al giorno è lontana da quella tedesca che per ora supera i 500mila a settimana. L’obiettivo da raggiungere è quello di eseguirne a breve lo stesso numero nelle 24 ore.

Strada ne resta da fare anche per rispettare il terzo comandamento dell’Oms, ossia quello di ridurre al minimo i rischi di epidemia in strutture sanitarie e le case di riposo.

A proposito della quarta raccomandazione, ossia l’adozione di misure preventive nei luoghi di lavoro, l’Italia sta a buon punto. Il quinto comandamento è invece legato alla gestione dei rischi di importazione del virus (vedi Cina). Rispetto a questa regola, per il momento stiamo messi bene dato che le frontiere sono praticamente chiuse.

Il sesto comandamento è infine legato all’“istruzione delle comunità” da parte di istituzioni e scienziati. Anche qui siamo messi a buon punto. L’unica cosa che manca, a volte, è poi il rispetto delle istruzioni. Ma questo spetta a noi cittadini e non ai gestori della crisi.

A seguire le parole del direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel briefing da Ginevra dell’organizzazione (fonte: La Stampa, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev). 

 

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