statua di terracotta, foto Ansa statua di terracotta, foto Ansa

Dea Madre, la statuetta di terracotta rischia di cadere a terra: Franceschini l’afferra al volo VIDEO

Dea Madre, i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno ritrovato questo reperto archeologico.

Dea Madre, durante la cerimonia di riconsegna di questo manufatto di terracotta di 7mila anni fa appartenente alla civiltà mesopotamica Halaf, all’ambasciatrice dell’Iraq in Italia, Safia Taleb Al-Souhail, il manufatto rischia di cadere a terra. 

Il ministro Franceschini l’afferra però al volo ed evita una catastrofe.  

La statuetta ha rischiato di cadere mentre l’ambasciatrice la sollevava per mostrarla ai giornalisti, durante la foto di rito.

Ma il ministro Franceschini l’ha presa al volo salvandola così una seconda volta.

La statua torna in Iraq

Torna in Iraq la statua della “Dea Madre” di origine mesopotamica, risalente a circa il 4.500 a.C.:

la cerimonia di restituzione si è svolta il 23 luglio a Roma,

nella sede del ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo. 

 “E’ una giornata significativa che rafforza la storica collaborazione tra l’Italia e l’Iraq in materia di tutela e protezione del patrimonio culturale”, ha detto Franceschini.

L’Ambasciatrice della Repubblica dell’Iraq Safia Taleb Al- Souhail,

ha manifestato il suo profondo riconoscimento allo Stato italiano e a tutte le Istituzioni che hanno un ruolo attivo e straordinario nel rintracciare e recuperare i reperti archeologici iracheni.

L’ambasciatrice ha espresso gratitudine al ministro Franceschini per aver promosso e ospitato la cerimonia di consegna e ha elogiato il distinto ruolo e l’impegno nel campo della diplomazia culturale per la tutela del patrimonio mondiale.

Durante l’incontro con l’ambasciatrice Safia Taleb Al- Souhail avvenuto prima della cerimonia, Franceschini ha ribadito che il recupero e la restituzione di questo antico manufatto è

“un’altra importante prova di collaborazione e dell’eccellente lavoro svolto dal Comando carabinieri TPC di cui dobbiamo essere orgogliosi” (fonte: Ansa, Agenzia Vista /Aleander Jakhnagiev).

 

 

Gestione cookie