M5s, due deputate litigano in aula per il Mes VIDEO. In quattro passano al Gruppo Misto

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Dicembre 2020 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA
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M5s, due deputate litigano in aula per il Mes. In quattro passano al Gruppo Misto

I deputati M5s Antonio Lombardo, Maria Lapia e Fabio Berardini e Carlo De Girolamo passano al gruppo Misto. I deputati erano contrari alla riforma del Mes: Lombardo ieri non ha partecipato al voto, Berardini ha votato contro insieme a De Girolamo. Lapia si è invece astenuta.

E sempre nella giornata di ieri, in Aula c’è stata una lite tra Mara Lapia e l’altra deputata M5s Gilda Sportiello. A fare da paciere è poi intervenuto D’Incà. In fondo all’articolo il video dell’Agenzia Vista. 

M5s, 4 deputato al misto: “Il Mes non apparteneva al nostro programma”

“Il Mes, come molto altro, non apparteneva al nostro programma: ci siamo sempre battuti per il contrario”.

“Di qui ieri il mio voto contrario sulla risoluzione contente la proposta di riforma in sede europea”.

“Un voto di responsabilità verso di voi. Un voto di coerenza”.

“La stessa coerenza che da questo momento in poi mi porta a scegliere di abbandonare il Movimento 5 Stelle per rispetto di tutti coloro che si sentono traditi – me compresa – e della mia dignità”.

Questo il messaggio con cui la deputata M5s Mara Lapia ha annunciato di aver abbandonato il M5s.

Anche De Girolamo è tra i parlamentari contrari alla riforma del Mes e che hanno votato in dissenso. In un messaggio su Fb aveva quindi commentato: “Da costituzionalista ho così rivendicato il mio diritto di esprimere un voto libero secondo coscienza”.

“Un voto di coerenza con il programma di quella stessa forza politica che per ben due volte aveva invece difeso i suoi valori”.

“Essere contrario all’imposizione calata dall’alto non è una colpa. È piuttosto una mia prerogativa, da parlamentare libero” scrive De Girolamo che posta la foto del suo voto contrario.

Fabio Bernardini ha invece scritto: “sul Mes noi 13 deputati che abbiamo votato coerentemente con il nostro programma elettorale siamo stati minacciati di espulsione ed emarginati. Il clima è diventato talmente tossico che non mi riconosco più in questa forza politica”.  

M5s, Berardini assicura che andrà “avanti come sempre” 

Berardini assicura che andrà “avanti come sempre:  “Sosterrò il Presidente Giuseppe Conte e continuerò a lottare per portare avanti tutte le battaglie che ho intrapreso”.

“Sanità pubblica, massima trasparenza della pubblica amministrazione, lotta agli sprechi, diritto ad un ambiente sano, No al Mes, lotta per la massima occupazione e diritti sociali”.

“Ieri si è consumato il colpo di grazia: dopo aver scritto nero su bianco sul programma elettorale ‘Smantellamento del MES’ viene approvata una riforma (peggiorativa) di questo istituto”.

“È ovvio che i vertici del M5S si sono calati completamente le braghe pur di mantenere la propria poltrona” aggiunge Berardini che in un passaggio, in un suo lungo post per spiegare le ragioni del suo addio al Movimento.

“Non basta tagliarsi lo stipendio per dimostrare di essere validi”

Poi prosegue: “Non basta tagliarsi lo stipendio per dimostrare di essere validi e coerenti”.

“Io stesso ho sempre rispettato questa regola del Movimento 5 Stelle fino a quando donavamo parte del nostro stipendio al Microcredito gestito dallo Stato”.

“Successivamente, però, questa regola è stata cambiata e ci hanno imposto di versare le somme ad un comitato privato e ad una banca privata”.

“Ci sono milioni di euro che restano fermi su un conto corrente privato e non si capisce bene chi e quando dispone i bonifici”.

“I soldi, invece, andavano utilizzati per una struttura a supporto dei territori e dei cittadini italiani” spiega Berardini che conclude: “Ho sempre fatto beneficienza e la continuerò a farla senza sbandierala ai quattro venti”.

“Mes ultima goccia” 

“L’approvazione della risoluzione che autorizza il Governo alla firma della riforma del Mes è l’ultima goccia che fa traboccare un vaso pieno di tradimenti dei valori fondamentali del Movimento 5 Stelle” dice ancora Bernardini.

Che spiega ancora: “Dopo oltre due anni e mezzo nulla si è mosso anche su un altro nostro cavallo di battaglia nonostante i numerosi appelli di Beppe Grillo: l’acqua pubblica”.

“Ovvero l’ambiente, la nostra prima stella. Da parte dei vertici del M5S sono stati fatti troppi annunci e pochi fatti”.

“Revoca delle autostrade ai Benetton, legge sul conflitto di interessi, riforma fiscale, riduzione della durata dei processi, fuori i partiti dalla Rai, banca pubblica per gli investimenti, abolizione della povertà, Ilva, no Tav Solo per citarne alcuni”.

“I vertici hanno sostanzialmente distrutto il sogno del Movimento e, anziché dimettersi per incapacità, continuano a rimanere saldamente al comando di una nave che è già affondata da tempo”.

“Abbiamo tentato di invertire la rotta ma non ci siamo riusciti. Ci è stato risposto ‘se cade il governo io sarò rieletto, voi no’. Noi parlamentari subiamo giornalmente minacce di espulsioni e altri provvedimenti disciplinari solo se ci azzardiamo ad esporre il nostro pensiero. Questo non è più il nostro Movimento 5 Stelle”.

“Per questi motivi, con profondo rammarico, non mi resta che abbandonare il gruppo parlamentare” dichiara il deputato Fabio Berardini che precisa: “Ritengo, però, che tante siano state le cose positive fatte grazie alla mediazione del nostro Presidente del Consiglio e per queste ragioni vogliamo rinnovare la nostra fiducia a Giuseppe Conte” (fonte: Ansa, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev).