maurizio scerra m5s maurizio scerra m5s

Maurizio Scerra (M5s): “Da Lega e Fratelli d’Italia bombardamento di notizie false”. Proteste alla Camera VIDEO

ROMA – Maurizio Scerra (M5s): “Da Lega e Fratelli d’Italia bombardamento di notizie false”. Proteste alla Camera.

Bagarre sfiorata in aula alla Camera quando Maurizio Scerra ha attaccato Matteo Salvini e Giorgia Meloni, accusati di aver “remato contro” e aver auspicato “che fallissero le trattive europee” sul recovery plan.

Le parole di Scerra:

“Purtroppo non tutti hanno remato nella stessa direzione e dispiace che il paese non abbia fatto dell’unità nazionale la sua forza per superare la crisi”.

“I primi che hanno sperato nella disgregazione europea e nella sconfitta dell’Italia sono state le nostre opposizioni, Giorgia Meloni e Matteo Salvini“.

L’opposizione, secondo Scerra, non è

“all’altezza di questo tragico momento perché in questi mesi hanno continuato a rilanciare notizie false, una destra alleata in europa di quelle forze sovraniste che vogliono affossare i nostri interessi nazionali”.

Secondo Scerra si tratta di

“una destra che ha votato contro il recovery plan, destre che pur di inseguire il consenso sono disposte a tutto anche gli interessi del Paese.”

Recovery Fund, cos’è e perché divide l’Europa

I Paesi membri dell’Unione europea sono divisi sul Recovery Fund, il fondo per la ripresa messo sul piatto dalla Commissione per aiutare gli Stati alle prese con la crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus.

Nel programma, che deve ottenere il sostegno di ogni capitale europea, i fondi sarebbero raccolti sui mercati direttamente dalla Commissione europea.

La raccolta avverrebbe tramite obbligazioni garantite dal bilancio comunitario. 

Ai paesi più bisognosi, questi fondi verrebbero poi resi disponibili sotto forma di prestiti ed anche di sussidi.

La proposta, denominata ‘Next Generation Eu’, prevede lo stanziamento di 750 miliardi di euro, di cui 500 miliardi a fondo perduto e 250 sotto forma di prestiti a condizioni favorevoli. 

Recovery Fund, i Paesi contrari

Il fronte dei contrari vede in prima linea i cosiddetti Paesi ‘frugali’ (Paesi Bassi, Austria, Danimarca e Svezia), fin dall’inizio scettici rispetto alla proposta di Bruxelles.

Questi Stati, considerati i più ‘rigoristi’, vogliono abbassare l’ammontare totale del fondo e, in particolare, gli aiuti a fondo perduto.

Si oppongono poi a una massiccia raccolta di soldi sul mercato e all‘introduzione di nuove tasse.

Danimarca, Paesi Bassi e Svezia hanno ottenuto una riduzione dei loro contributi al bilancio 2014-2020 rispettivamente di 130 milioni di euro, di 695 milioni e di 185 milioni di euro.

Tali ‘sconti’ non verrebbero necessariamente trasferiti al prossimo bilancio, che deve ancora essere finalizzato (fonte: Agi, Ansa, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev).

 

Gestione cookie