Mario Draghi in Senato dimentica di alzare l'asta del microfono e viene aiutato VIDEO Mario Draghi in Senato dimentica di alzare l'asta del microfono e viene aiutato VIDEO

Mario Draghi in Senato dimentica di alzare l’asta del microfono e viene aiutato VIDEO

Forse giustamente non ancora abituato a parlare in Aula il presidente del Consiglio Mario Draghi dimentica di alzare l’asta del microfono all’inizio del suo discorso. Draghi si trova al Senato per parlare del prossimo Consiglio europeo e del piano vaccini. “Ah già” risponde quindi Draghi alla commessa del Senato che provvede ad alzare il microfono in modo che tutti possano sentire la voce del premier.

Draghi: Obiettivo è mezzo milione di vaccini al giorno

“Siamo già all’opera per compensare il ritardo di questi mesi – ha detto Mario Draghi-. L’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. Nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno”. “Accelerare con la campagna vaccinale è essenziale per frenare il contagio, per tornare alla normalità e per evitare il sorgere di nuove varianti”, sottolinea Draghi.

Draghi e i vaccini in Europa

Draghi quindi spiega: “Se paragonate al resto d’Europa, le cose qui già ora vanno abbastanza bene. Per vaccini fatti, l’Italia è seconda dopo la Spagna, ma per i noti motivi l’Unione Europea si colloca dietro molti altri Paesi. Nel Regno Unito, giusto per fare un esempio, la campagna vaccinale procede più rapidamente, anche se bisogna dire che le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi in numero sono paragonabili a quelle dell’Italia. Però vediamo cosa abbiamo da imparare da quell’esperienza e anche da quella di altri Paesi”.

“Ovviamente hanno iniziato due mesi prima, anche questo per i noti motivi. Ma lì si utilizza un gran numero di siti vaccinali e un gran numero di persone è abilitato a somministrare i vaccini. Nonché ovviamente il richiamo della seconda dose è stato spostato nel tempo rispetto a quanto avviene in Europa”, conclude. 

Video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

 

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