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Renzi e la citazione di Aldo Moro in Senato: “Non ci faremo processare nelle piazze” VIDEO

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Renzi cita Aldo Moro in Senato

ROMA – “Non ci faremo processare nelle piazze”. Lo dice nell’Aula del Senato Matteo Renzi citando Aldo Moro sul caso Lockeed nel dibattito sul finanziamento della politica. Renzi spiega che “la vicenda Lockheed ha segnato per la conseguenza più alta, le dimissioni di Giovanni Leone dal Quirinale non perchè coinvolto ma per uno scandalo montato ad arte dai media e parte della politica. Per distruggere la reputazione di un uomo può bastare una copertina di un settimanale. Peraltro, i tempi cambiano ma il settimanale rimane… Per recuperare non ci si riesce facilmente”.

Renzi, parlando poi con i cronisiti al Senato ha spiegato: “Nel dibattito in aula sono stato sorpreso dal vedere applausi da tutti gli schieramenti... in realtà non ho visto nessuno dei 5Stelle applaudire ma a parte loro, lì ho visti da vari gruppi”. Poi ha continuato: “Il mio obiettivo non era polemico. Abbiamo cercato di dire una cosa sacrosanta e cioè che c’è bisogno di avere rispetto per la magistratura almeno quanto del potere legislativo e del potere esecutivo. Questo penso sia emerso e mi interessa che resti negli annali. Iv mette al centro della sua azione il rispetto della separazione dei poteri”.

Il leader di Italia Viva ha continuato: “La vicenda della mia casa è stata passata da qualcuno, o Bankitalia o procura o finanza, a due testate giornalistiche con l’obiettivo di mascherare mediaticamente un’indagine, per cui la gente parla della mia casa e non dell’inchiesta sulla fondazione Open e confonde i due piani. Ma non è così, perché io ho preso un prestito da un mio amico che ho restituito”.

Renzi ha ribadito che “non è stata una coincidenza” replicando indirettamente a Nicola Zingaretti che aveva definito casuale l’attenzione dei pm nei confronti dell’ex premier. Renzi ha quindi concluso attaccando il cosiddetto “giornalismo a richiesta”: “Sono stati usati dei giornalisti non per fare un complotto ma per pubblicare una carta, che altrimenti quel giornalista non avrebbe avuto. E’ una violazione del codice penale, articolo 326 del codice penale, ed è l’unico reato che c’è in questa vicenda”. 

Fonte: Ansa, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev

 

 

 

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