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Salvini: “Morte di un 15enne è una tragedia, ma un Carabiniere non può passare per assassino” VIDEO

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Salvini: “Morte di un 15enne è una tragedia, ma un Carabiniere non può passare per assassino” VIDEO

ROMA – Salvini in visita ad Orvieto per sostenere la candidata del centrodestra alle elezioni supplettive Valeria Alessandrini. Il leader della Lega commenta la morte del 15enne Ugo Russo avvenuta a Napoli: “E’ una tragedia, ma il Carabiniere non può passare per assassino”. 

Nella mattinata di oggi intanto, in obitorio c’erano i familiari di Russo. Ventiquattro ore dopo, non cambia la versione della famiglia: Ugo è stato vittima di una vera e propria esecuzione. “Il Carabiniere – ricostruisce il padre Vincenzo poco prima di salire in macchina per andare all’obitorio dove si trova la salma del figlio – gli ha sparato una prima volta al corpo, facendogli fare un balzo di 3/4 metri. Una volta finito a terra si è rialzato per scappare, ma a quel punto il militare gli ha puntato la pistola contro sparando una seconda volta e colpendolo alla nuca mentre Ugo era di spalle. Poi ha inseguito l’altro ragazzo che era con mio figlio sparando ancora ma mancando l’obiettivo. E’ stata un’esecuzione a tutti gli effetti”.

“Nessuno vuole dire che mio nipote fosse un santo – aggiunge lo zio – ma non si può morire così. Se ha sbagliato andava punito, ma con l’arresto, non con la morte. E’ tutto sproporzionato. Ora ci aspettiamo che la legge faccia giustizia e punisca il Carabiniere con la pena che merita”. La verità è quella che chiede anche l’avvocato della famiglia, Antonio Mormile: “Abbiamo fiducia negli inquirenti e sappiamo che dalle indagini emergerà la verità. D’ora in poi lasceremo parlare l’inchiesta”. L’incarico per l’autopsia non è stato ancora affidato, ma sarebbe questione di ore. Proprio dall’esame autoptico potrebbero arrivare elementi utili a fare chiarezza in una vicenda con diverse zone d’ombra.

E su Twitter sta andando forte l’hashtag #iostocolcarabiniere già utilizzato in precedenti circostanze che hanno visto protagonisti Carabinieri, soprattutto vittime di aggressioni. Da ore sono decine i messaggi sull’hashtag #iostocolcarabiniere. “Quando come mestiere scegli la professione del rapinatore, ti becchi tutte le conseguenze che comportano” scrive uno mentre altri se la prendono coi genitori del sedicenne. “I miei figli a 15 anni alle 23 erano a casa. Se il loro figlio è morto è colpa loro” e “dove erano i genitori?” si chiede un altro.

C’è chi denuncia il danno d’immagine che ne deriva alla città: “Napoli non è questa, Napoli è una città meravigliosa infangata da persone che non hanno rispetto per la propria città e per gli altri”. Qualcuno propone di dare una “medaglia d’oro” al Carabiniere che ha reagito sparando al quindicenne o esprime la solidarietà agli operatori del pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini devastato dai parenti del giovane. 

Fonte: Ansa, Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

 

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