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Zaia: “Con il nuovo Decreto il lockdown non c’è più” VIDEO

VENEZIA – “Penso che dopo il Dpcm si va a conclamare che il lockdown non esiste più, parlare di misure restrittive non ha più senso”. A dirlo è il presidente del Veneto Luca Zaia nella consueta conferenza stampa quotidiana. 

Prosegue Zaia: “Martedì il Veneto non sarà più quello di oggi, nel senso che la ripartenza sarà avvenuta, parleremo ancora di misure ma saranno misure impraticabili, vista e considerata la mole di riaperture che ci saranno”.

“Non sono contrario alle aperture – ha precisato Zaia – ma bisogna però farle a rischio zero, o quasi. E i dispositivi, come abbiamo visto dai dati, se ce li hai funzionano. Il problema a questo punto non è riaprire tutto, ma mettere in sicurezza chi è presente alla riapertura. Se altri Paesi non hanno ‘chiuso niente’ vuol dire che avevano dispositivi che noi per la cittadinanza non abbiamo ancora”.

E ancora. “Ho visto le filiere che si possono riaprire, dobbiamo dire che adesso abbiamo una ‘riserva indiana’ con i poveri che non riescono ad aprire. Io programmo sapendo che non c’è il lockdown e mi concentro sulla protezione dei cittadini. Tema assembramenti e isolamento fiduciario non esiste più. La strategia cambia”. 

Zaia ha attaccato il Governo dicendo che “non sono state ascoltate le Regioni” nella redazione dell’ultimo Dpcm su Coronavirus. “Io chiedevo – ha aggiunto Zaia – l’avvio di una fase sperimentale fino al 3 maggio per il riavvio di molte imprese candidate a essere testate come modello. Ho detto che siamo pronti a pensare ad aperture sperimentali ma non è stato recepito”.

Secondo Zaia “non bisogna abbassare la guardia, i cittadini sanno che l’indicatore è quello dei morti. Se le misure non funzionano, salirà sempre di più. Se qualcuno pensa che riapertura voglia dire fare baldoria, ha sbagliato”.

“Potremo fare le cose di prima – ha aggiunto Zaia – ma con più attenzione e acquisendo una cultura della tutela della salute che sarà diversa e aiuterà a prevenire altri problemi sanitari. Un approccio più ‘sterile’ rispetto a prima”. 

“Io ho firmato – ha ricordato Zaia – un’ordinanza che prevede misure sui mezzi di trasporto. Mi chiedo se quei dispositivi li avranno anche tutti i lavoratori. Dovremo ricalibrare tutto anche sui trasporti. Che ci siano dei disagi nella ripartenza è ovvio. ma il grande fattore limitante è rappresentato dai dispositivi. Da dati sulle malattie infettive, la mascherina è lo spartiacque tra contagio e non contagio. Il mio problema ormai – ha concluso – non è più l’apertura dell’azienda ma la messa in sicurezza dei dipendenti”, ha concluso.

Per Zaia, i cittadini non devono pensare che il contagio sia finito abbassando la guardia: “Io la vedo così: prima di tutto i cittadini non devono pensare che il contagio sia finito, quindi non abbassare la guardia”. 

“Secondo, siccome le regole di polizia sanitaria – ha aggiunto – ci insegnano che il lockdown c’è o non c’è, non c’è una mezza chiusura o apertura, allora a questo punto abbiamo il coraggio di guardare in faccia la realtà: si apre mettendo in condizione i cittadini di essere completamente isolati, mani bocca e naso. Fra un mese, se si aprirà tutto, il tema è comunque quello della messa in sicurezza del cittadino, dobbiamo concentrarci su quello, non se aprire o meno una fabbrica. E io non conosco imprenditori che vogliono schiavizzare i lavoratori senza dispositivi”, ha concluso Zaia (fonte Ansa, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev).

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