
La piantagione nel filmato girato dai carabinieri (Foto da YouTube)
A Rosalì, nella periferia nord di Reggio Calabria, circa 1800 piante di marijuana sono state sequestrate dai carabinieri. Nel blitz sono state arrestate anche due persone per furto di energia elettrica. I due sono stati anche denunciati in stato di libertà per coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
All’interno della struttura i carabinieri hanno rinvenuto una vasta coltivazione di marijuana, con un sistema sofisticato di illuminazione e ventilazione per favorire la crescita delle piante. I due proprietari, finiti ai domiciliari solo per furto di energia elettrica, hanno dichiarato che si trattava di cannabis sativa, destinata al mercato della cosiddetta “cannabis light”. Prelevati alcuni campioni della sostanza, gli stessi sono stati sottoposti ad analisi nei laboratori dell’università Mediterranea di Reggio Calabria. Esami che, riferiscono i carabinieri, hanno rilevato un valore di thc superiore ai limiti di legge. Da qui il sequestro dell’impianto.
Inoltre, i carabinieri raccontano che è stata scoperta una stanza adibita a grow room, dotata di lampade alogene, ventilatori, temporizzatori e tappeti termici per garantire condizioni ottimali alla coltivazione. Oltre alla piantagione, sono stati sequestrati sedici sacchi contenenti marijuana già essiccata e pronta per la commercializzazione, per un peso complessivo di oltre 170 chilogrammi.