Alberto Perino: “La Tav serve solo a finanziare mafia e partiti”

Pubblicato il 2 Marzo 2012 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Secondo Alberto Perino, leader storico dei No Tav, l’Alta Velocità Torino-Lione viene portata avanti solo per “finanziare mafia e partiti” e viene utilizzata come “propaganda elettorale”. Perino ha parlato in una video intervista realizzata per il sito ByoBlu.

Dice Perino: “Il trucco del general contractor e il trucco dell’alta velocità in Italia serve esclusivamente a finanziare e a foraggiare i partiti e la mafia in un modo molto legale, tra parentesi. Perché non è più la questione delle mazzette, è la questione delle donazioni, dei versamenti dei contributi che fanno i grandi costruttori ai diversi partiti e guarda caso i costi ci sono. E adesso perché hanno tanta fretta di fare questi sondaggi? Perché, combinazione, guarda caso, ci sono delle elezioni e le elezioni, si sa, costano, le campagne elettorali costano”.

Perino racconta di come il movimento si sia dato da fare per capire se l’opera fosse effettivamente utile: “Noi all’inizio siamo stati informati dei danni di quest’opera dai professori del Politecnico, tipo Cancelli, tipo Chiocchia, Scavia, eccetera. Questi professori ci hanno spiegato i danni di quest’opera. Perché non è facile rendersi conto di fronte alla pubblicità che fanno i proponenti dell’opera. All’epoca c’era Transpadana che imperversava. Allora non è facile riuscire a capire dove sono le bugie che ti raccontano, quali sono le bugie che ti raccontano, eccetera. Noi abbiamo avuto la fortuna di avere questi esperti che ci hanno insegnato, ci hanno spiegato”.

Continua Perino: “Allora abbiamo fatto un esperimento: siamo andati in Francia a registrare il rumore del TGV, poi con gli esperti del Politecnico abbiamo elaborato questi suoni e in una presentazione fatta al Politecnico abbiamo fatto sentire il rumore del treno. È stata una cosa sconvolgente e devastante. Dopodiché siamo andati a presentarlo in tutti i paesi della Valle di Susa e la gente veniva, veniva e si spaventava, qualcuno fuggiva dalla sala. Perché, ricordatevi, sentire il rumore di un TGV a 95-100 decibel come erano quelli reali e immaginarlo in mezzo a Borgone o roba del genere”