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Alessandro Di Battista, diretta dagli Usa: “Come campo sono c***i miei” VIDEO

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Alessandro Di Battista, diretta dagli Usa: “Come campo sono c***i miei”

ROMA – Alessandro Di Battista interviene dagli Stati Uniti e risponde alle accuse di aver firmato eventuali contratti che gli permetterebbero di viaggiare tutto spesato. L’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle ha voluto fare delle precisazioni circa alcune voci sui suoi risparmi e durante la diretta Facebook ha utilizzato [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] una espressione piuttosto eloquente: “Ora che sono un cittadino qualsiasi, come campo sono ca**i miei”.

Di Battista ha voluto smentire qualsiasi voce circa un presunto contratto con la Mondadori per la realizzazione di un libro: Di Battista ha spiegato che un contratto da 400mila euro non viene fatto a nessun autore ed ha affermato di aver di aver querelato tutti quei giornali che hanno diffuso la notizia. L’esponente M5s ha poi ribadito di aver restituito l’indennità di fine mandato da 45mila e ha invitato gli altri politici a fare lo stesso.

Alessandro Di Battista ha ricordato di aver pagato le spese per la sua campagna elettorale, ed ha ricordato di aver mantenuto la promessa di non ricandidarsi per un secondo mandato: “Trovatela un’altra persona che ha fatto tutte queste cose”  ha aggiunto nel suo video.

“Abbiamo fatto questa scelta di stare insieme a nostro figlio nei primi mesi della sua vita in base a delle letture che abbiamo fatto: una piccola semina per un qualcosa che raccoglieremo in futuro”. Nell’ultima parte del video, abbassando la voce che poco prima aveva alzato, proprio per timore di svegliare il figlio che sta dormendo, l’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle ha comunque ammesso di aver firmato un contratto (a quanto pare realizzerà un reportage per Il Fatto Quotidiano ndr): “Non mi lamento, ho firmato un bel contratto, non sono soldi pubblici: sono ca**i miei. Forse sarà invidia, non c’è bisogno di parlarne. Preferivo perdere un consiglio dei ministri, piuttosto che perdermi i primi passi di mio figlio”.

 

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