Alluvioni in Serbia: fiumi straripati, casa galleggiante trascinata via VIDEO

BELGRADO  –  Non solo il ritorno del coronavirus. La Serbia è stata flagellata nelle ultime ore anche dal maltempo e dalle alluvioni

Vaste regioni del Paese, in particolare nell’ovest, hanno visto straripamenti di fiumi e torrenti in conseguenze delle piogge incessanti delle ultime ore.

Le autorità hanno proclamato lo stato di emergenza in una decina di località dove la situazione è più critica.

Centinaia di persone sono isolate in paesini e villaggi, dove stanno affluendo squadre di soccorritori per le operazioni di evacuazione.

Zvornik, Guca, Ljubovija, Loznica, Krupnja, Osecina, Lucani, Kraljevo sono tra le località più colpite dalle inondazioni.

L’acqua alta ha provocato problemi nei trasporti, con numerose strade e linee ferroviarie interrotte.

Nella zona di Ljubovija tre ponti sono crollati sotto la pressione delle acque.

Maltempo anche in Bosnia-Erzegovina

La situazione è critica anche nella vicina Bosnia-Erzegovina, anch’essa interessata dal maltempo e da abbondanti precipitazioni.

Una enorme frana ha interrotto martedì mattina la strada a scorrimento veloce che collega Tuzla a Sarajevo.

Nel maggio 2014 alluvioni catastrofiche colpirono la Serbia e altri Paesi dei Balcani provocando enormi danni materiali e numerose vittime.  

Coronavirus in Serbia, nuovi contagi: reintrodotte le restrizioni

In Serbia, intanto, è anche in atto una sensibile ripresa dei contagi da coronavirus.

Le autorità hanno quindi ripristinato alcune misure restrittive, lanciando rinnovati appelli alla popolazione a mantenere la distanza interpersonale e ad indossare le mascherine. 

Nel Paese, dopo le imposizioni dello stati di emergenza e del coprifuoco, ormai da settimane quasi nessuno porta più la mascherina e il distanziamento sociale praticamente non esiste.

L’unità di crisi sanitaria ha stabilito l’obbligo della mascherina sui mezzi del trasporto pubblico cittadino e interregionale.

Chi non avrà la mascherina non potrà accedere ai mezzi.

Si raccomanda caldamente inoltre di indossare la mascherina nei luoghi al chiuso, come uffici, banche, poste, negozi, centri commerciali.

Resta la limitazione a 500 persone per i raduni al chiuso, mentre per eventi all’aperto non vi sono limitazioni.

L’Adria Tour di Djokovic

Questa possibilità ha fatto tornare migliaia di persone negli stadi di calcio per le ultime partite di campionato, mentre un folto pubblico ha assistito alla tappa di Belgrado del torneo di tennis Adria Tour organizzato da Novak Djokovic.

Torneo ora annullato dopo che diversi tennisti, compreso lo stesso numero uno Djokovic, sono risultati positivi ai test del coronavirus.

Nelle ultime 24 ore in Serbia sono stati accertati altri 102 contagi, con il totale salito a 13.092. Un altro decesso ha portato a 263 il numero delle vittime.

Proprio sul bilancio dei morti si soffermano alcuni media vicini all’opposizione, secondo i quali il numero dei decessi sarebbe ben più alto. Il portale Direktno.rs parla di oltre 600 vittime. 

(Fonti: Ansa, YouTube)

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