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Altro round tra Vasco Rossi e Matteo Salvini, il rocker: “Mai detto di guidare ubriachi”

Secondo round tra Vasco Rossi e Matteo Salvini con il rocker che controbatte al ministro: “Mai detto di guidare ubriachi”. Il cantante torna a dire la sua sul nuovo Codice della strada, attraverso i canali social. “Io non ci sto”, afferma Vasco, in quello che è diventato un botta e risposta tra il ministro dei Trasporti e l’artista di Zocca. Nello specifico, Rossi chiarisce la sua posizione sulle sostanze stupefacenti prima di mettersi alla guida. Vasco aveva già denunciato come bastasse fumare una canna qualche giorno prima di un controllo stradale per vedersi ritirare la patente.

Altro round tra Vasco Rossi e Matteo Salvini, il rocker: “Mai detto di guidare ubriachi” (FOTO ANSA) – Blitz Quotidiano

La risposta del ministro Matteo Salvini

Salvini, lamentando le troppe fake news messe in circolazione sul nuovo Codice della strada, aveva risposto a Vasco a metà dicembre: “Lo adoro come cantante. Tutti i tipi di droga fanno male. Vorrei che non si confrontasse con me, ma con i parenti di qualcuno che è morto coinvolto in un incidente stradale che ha visto come protagonista qualcuno che guidava sotto effetto di stupefacenti. Non c’è da ridere quando si parla di alcol e droga”. Un’interpretazione delle sue parole che non è piaciuta al cantautore.

La risposta di Vasco Rossi

“Io non ci sto – le parole di Vasco Rossi -. Non ho mai detto che ci si può mettere alla guida da ubriachi o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Non consiglio di fumare o di bere. Non consiglio niente. Ho detto che il nuovo codice della strada di Salvini è un’assurda propagandistica modifica della vecchia legge che prevedeva già il ritiro della patente per chi guida sotto l’effetto di cannabis”. “Ma dopo una settimana – continua – si guida perfettamente lucidi. È una cosa inaccettabile che dovrebbe essere evidente a chiunque! Qui non si salvano le vite, ma se ne rovinano molte altre. Viene introdotta una ingiusta caccia a comportamenti, peraltro perfettamente legali, come l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico”, sottolinea.

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Silvia Di Pasquale