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Bandiera nera dell’Isis sventola a Kobane. La Turchia non interviene VIDEO

di Maria Elena Perrero |6 Ottobre 2014 16:46

La bandiera nera dell’Isis

DAMASCO – La bandiera nera dello Stato Islamico sventola a Kobane, in Siria. Ma la vicinissima Turchia non interviene. I guerriglieri del califfato hanno issato la loro bandiera su una palazzina nella zona orientale della città al centro di una violenza battaglia da diverse settimane. Un’inazione che sgomenta i curdi assediati.

Gli scontri vanno avanti e sono ormai visibili dal confine turco dove stazionano alcuni carri armati, mentre la gran parte dei mezzi corazzati schierati nei giorni scorsi da Ankara sono stati riposizionati. Domenica 5 ottobre alcuni colpi di artiglieria provenienti dalla Siria sono piovuti su un villaggio turco, causando il ferimento di quattro civili.

Sempre domenica una combattente curda si è fatta esplodere tra i miliziani dell’Isis alle porte di Kobane. La donna l’ha fatto quando ha visto che ormai stava per cadere nelle mani dei militanti islamici. Si tratta del primo attentato suicida conosciuto compiuto da curdi contro i jihadisti in Siria. La donna si chiamava Arin Mirkan ed era una giovane donna madre di due figli. Il sito curdo la descrive come un’eroina, presentandola come comandante di un’unità femminile di combattenti capace di uccidere in battaglia 15 jihadisti e di distruggere un blindato, prima di farsi saltare in aria avendo ormai finito le munizioni.

Nonostante la resistenza all’ultimo sangue dei peshmerga (uomini e donne) e nonostante i bombardamenti aerei delle forze Usa e della Coalizione anti-Isis (a cui nelle ultime ore si sono uniti gli F16 di Belgio e Olanda), che anche oggi hanno lanciato ondate di raid, l’avanzata degli jiahidisti non si arresta.

 

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