Vanno avanti senza sosta le ricerche dei sei dispersi nel naufragio del superyacht britannico Bayesian, affondato a mezzo miglio dalla costa di Porticello mentre nella zona imperversava una violenta tromba d’aria. Un video diffuso in queste ore mostra gli ultimi secondi dello yacht prima del suo affondamento. Il video è stato ripreso da una telecamera di una villa che si trova davanti al luogo del naufragio della Bayesian. La Procura, che ha aperto una inchiesta sul naufragio, potrebbe acquisire il video, in cui si vede lo yacht mentre cola a picco. “In appena sessanta secondi – racconta il proprietario della villa – si vede che la nave sparisce. Si vede benissimo quello che succede. Per l’imbarcazione non c’è stato nulla da fare. È sparita in pochissimo tempo”.
I sei dispersi e il “mistero” dell’albero integro
All’appello mancano il tycoon britannico Mike Lynch e la figlia Hannah, il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer e sua moglie Anne Elizabeth Judith Bloomer, l’avvocato Chris Morvillo e la moglie Nada.
Lo scafo si trova a circa 50 metri di profondità, è piegato su un lato e, almeno questo emerge dai primi rilievi, non presenterebbe delle falle. Non solo, anche l’albero risulterebbe integro, anche se per avere la certezza bisognerà attendere che il veliero sia riportato in superficie.
I sommozzatori hanno ripreso ad ispezionare lo scafo dall’esterno con un Rov, un robot telecomandato, mentre gli speleo sub dei Vigili del Fuoco sono riusciti ad aprirsi un varco per accedere all’interno dell’imbarcazione, dove si ritiene siano intrappolati i corpi dei dispersi. “Il Bayesian è una piccola Concordia, laggiù a 50 metri di profondità è veramente difficile avanzare”, raccontano i sommozzatori. Operazioni non semplici anche perché i sub hanno in totale 12 minuti a disposizione per potere raggiungere il veliero, entrare all’interno e poi riemergere. I sub non erano andati oltre il ponte di comando, per la presenza di suppellettili che ostacolano il passaggio.
Dove si trovano i 15 superstiti
I 15 superstiti, intanto, si trovano nel resort Domina Zagarella a Santa Flavia, in provincia di Palermo, proprio di fronte al tratto di mare dove è avvenuto il naufragio. La struttura è diventata il quartier generale di investigatori e soccorritori, una cinquantina di persone, tra cui personale della Prefettura. Tra loro anche Charlotte Golunsky, il marito James Emslie e la piccola Sofia di 1 anno, che erano stati ricoverati all’ospedale dei Bambini a Palermo.
Ad accoglierli c’erano alcune autorità britanniche, tra cui quattro ispettori del ministero dei trasporti arrivati dall’Inghilterra. “E’ una tragedia, sono venuto dall’ambasciata con i miei colleghi per sostenere e cercare di aiutare i cittadini britannici. Ho incontrato il prefetto, la Guardia Costiera e i Vigili del Fuoco per offrire il mio supporto nello svolgimento delle indagini e per ringraziarli per quanto stanno facendo – dice l’ambasciatore del Regno Unito in Italia, Edward Llewellyn che ha incontrato i sopravvissuti ancora sotto choc – Le indagini sono condotte dalle autorità italiane, noi abbiamo mandato i nostri ufficiali da parte del Regno Unito. La situazione è particolarmente toccante”.
Tra i superstiti ci sono le hostess di bordo Leah Randall, sudafricana di 20 anni, e Kaja Chichen, tedesca di 22 anni. “Siamo vive per miracolo” sussurrano. Poi una delle due entra nella toilette del resort per asciugarsi le lacrime: “E’ stato terribile”. Anche loro sono state sentite dai magistrati della Procura di Termini Imerese che nel pomeriggio si sono recati nella struttura alberghiera per ascoltare il racconto dei sopravvissuti, a partire dal comandante del veliero, il 51enne neozelandese James Calfield.